Ultimo aggiornamento alle 08:35
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Ipotesi bonus vacanze:
325 euro alle famiglie

Mentre cresce l’attesa per il prossimo decreto di aprile, associazioni di categoria e addetti del settore turistico fanno quadrato e richiedono a gran voce un intervento più incisivo e soprattutto tempestivo da parte del Governo.

L'esecutivo fino ad ora è da più parti giudicato grande assente dalla scena e responsabile di un “silenzio assordante” anche dopo la pubblicazione del Manifesto per il Turismo Italiano.

L’ipotesi allo studio
L’ipotesi che sta prendendo sempre più corpo, anticipata già nei giorni scorsi dal sottosegretario del Mibact, Lorenza Bonaccorsi, sarebbe quella di un ‘ Bonus per il turismo patriottico’, in quanto destinato solo a chi sceglierà località italiane per le vacanze quest’anno.

Due le possibilità allo studio: la prima è sotto forma di credito di imposta da usufruire nella dichiarazione dei redditi del 2021, anche se per la Bonaccorsi “è chiaro che per dare liquidità immediata è meglio un bonus cash alle famiglie".

Il valore del bonus
Le ultime notizie, come riportato dal Corriere della Sera, propenderebbero per la probabile creazione di un meccanismo basato sulla detrazione fiscale, che prevede di poter detrarre dalla dichiarazione un importo massimo di 325 euro per soggiorni di almeno 3 notti in strutture ricettive italiane.

L’ipotesi di partenza, come  anticipato da Il Sole 24 Ore, è riservare il beneficio a lavoratori dipendenti e professionisti con un reddito compreso tra 7.500 e 26 mila euro. Lo sgravio sarebbe proporzionale al numero dei componenti del nucleo familiare: massimo 100 euro con nessun componente a carico, 100 euro aggiuntivi per il primo componente, altri 75 per il secondo e 50 euro per il terzo arrivando così a una cifra massima complessiva di 325 euro.

Una boccata d’ossigeno
Anche se la soluzione del rimborso cash sarebbe preferibile, si tratterebbe in ogni caso di una bella boccata d’ossigeno per un settore che è probabilmente quello più penalizzato dalla crisi del coronavirus, con prenotazioni praticamente annullate e una perdita nel fatturato quantificata già intorno ai 600/700 milioni di euro. Un sistema fragile, come riportato da Investireoggi, con 3,5 milioni di occupati e circa 75mila impiegati in tour operator e agenzie spesso di dimensioni medio-piccole. Un settore che, senza interventi straordinari e urgenti, rischia di collassare entro qualche mese.

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