Si fermava a chiacchierare e fare lunghe disquisizioni con gli agenti di viaggi a proposito di vacanze esotiche e mete da sogno, poi alla fine se ne andava senza prenotare nulla. Senonché si annotava la password utilizzata per entrare nel sistema.
Partiva sempre così la truffa che ha come protagonista un giovane senza lavoro ma scaltro a sufficienza da utilizzare le credenziali per prenotarsi in prima persona voli e soggiorni (tra cui uno al Burj Al Arab dopo avere viaggiato in prima classe). Senza naturalmente spendere nulla, ma addebitando tutto all’adv di turno.
La truffa è avvenuta in Gran Bretagna e ha avuto come vittime due agenzie, una Tui e una Burgess Travel, per un totale di 44mila sterline, poco meno di 50mila euro. Il truffatore ha ammesso tutti gli addebiti spiegando anche di non avere alcun soldo per restituire quanto ‘rubato’. Per lui è arrivata una condanna a due anni e mezzo di carcere.
