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Flat tax e sostituti d'imposta: l'idea di Halldis per normare gli affitti brevi

Arrivare a un’unica regolamentazione nazionale che semplifichi la normativa fiscale nel settore degli affitti brevi introducendo una flat tax nelle locazioni a uso turistico e facendo diventare i gestori professionali sostituti d’imposta.

È questa la proposta lanciata da Halldis, l’azienda specializzata negli affitti brevi con oltre 1.600 proprietà gestite in 25 destinazioni europee, all’indomani della notizia dell’emendamento alla legge di bilancio che prevede una cedolare secca al 21 per cento, ribattezzata poi come ‘Norma Airbnb’.

Il punto di vista
“Il vuoto legislativo – afferma Alberto Melgrati, amministratore delegato di Halldis – ha paradossalmente creato delle opportunità, e insieme a Internet ha assecondato il fenomeno della disintermediazione, del resto proprio di altri settori, ma tale tendenza è sfuggita di mano, determinando una non sana competizione con gli alberghi e favorendo il nero. Il referendum costituzionale che intende accentrare a livello statale le competenze sul turismo, a prescindere dal risultato, è un’opportunità perché è uno stimolo  a uniformare la normativa”.

L'associazione
La proposta trova anche l’appoggio di Property Managers Italia, l’associazione che raggruppa gli operatori del settore, secondo la quale “la normativa deve assecondare clienti e proprietari che chiedono professionalità – sottolinea uno dei fondatori, Vincenzo Cella -, un modello di gestione e promozione manageriale che garantisca flessibilità (il proprietario deve potersi riprendere l’appartamento quando vuole), deleghi sotto tutti i punti di vista al gestore la relazione col cliente finale, imponga la tracciabilità dei pagamenti e renda trasparenti tutti gli aspetti legati alla sicurezza e agli elementi assicurativi”. L. V.

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