Ultimo aggiornamento alle 15:20
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Carte di credito
e viaggi all'estero
Scatta l'allarme
sui costi extra

Arriva la grande stagione di viaggi e vacanze e per le trasferte all’estero scatta l’allarme sui costi extra per chi utilizza la carta di credito come principale mezzo di pagamento e non solo.

Mentre da una parte l’utilizzo delle card è sempre più diffuso, con un aumento del 12 per cento delle transazioni nel 2015, e anche più sicuro (solo lo 0,01 per cento le frodi lo scorso anno), l’allontanamento dal contante spesso può costare caro.

In un servizio di Corriere Economia sono stati analizzati tutti i costi aggiuntivi che un turista si troverebbe addebitati in caso di un uso poco corretto delle carte di credito. E la prima regola è quella di evitare il prelievo di contanti: questa operazione, se effettuata in Gran Bretagna, può costare anche dieci euro su un prelievo da 200. Più in generale la commissione in media è del 3,6 per cento sul totale prelevato, con un minimo fisso (sempre in media) di 2,9 euro. Attenzione, però, il discorso vale anche per l’Italia stessa e i costi non sono molto più leggeri.

Anche l’utilizzo per i pagamenti diretti, come ad esempio l’albergo o il ristorante, ma anche un semplice cappellino, può avere un costo: in media è dell’1,8 per cento nei Paesi extra-Ue ed è determinato dalla conversione valuta.

L’analisi di Corriere Economia prende poi in esame anche un altro aspetto: il costo fisico per ottenere dalle banche una carta di credito. Questo è aumentato del 12 per cento nel corso del 2015 e il canone medio annuo è arrivato a 32 euro, con punte di 80 nel caso di American Express.

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