Ultimo aggiornamento alle 13:28
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Lavoro e turismo, le otto parole da togliere nel curriculum

Sono parole reputate efficaci dalla maggioranza delle persone, ma a un occhio esperto, quale quello di un responsabile delle risorse umane, appaiono come luoghi comuni talmente inflazionati da significare ben poco, oppure come inutili ridondanze, risultando quindi controproducenti.

Le indica Yahoo Finanza, e il consiglio è quello di eliminarle dal curriculum in favore di informazioni più concrete, circostanziate e, soprattutto, che appaiano meno scontate a un potenziale datore di lavoro. A elencarle è Event Report.

Altamente qualificato
Se lo si è davvero altamente qualificati occorre specificarne con precisione le credenziali, evitando di ricorrere a informazioni generiche, vaghe o lacunose.

Esperto
È come “altamente qualificato”: può voler dire tutto o niente. Meglio togliere questa parola e sostituirla con informazioni dalle quali il potenziale datore di lavoro può evincere da sé il livello di expertise.

Predisposto al lavoro di gruppo
Sono pochi i mestieri che, all’interno di un’azienda, non prevedono alcuna interazione con altre persone. Essere predisposti al lavoro di gruppo è quindi un requisito essenziale, non un valore aggiunto.

Laborioso
Qualità certamente positiva, ma ridondante in un curriculum. Chi prenderebbe infatti in considerazione l’idea di assumere qualcuno che non ha voglia di lavorare?

Flessibile
Un certo grado di flessibilità è richiesto in tutti i lavori ed è quindi dato per scontato. Perciò attenzione a utilizzare il termine nel curriculum senza specificare in che ambito si è flessibili “oltre” lo standard.

Vari
È comune trovare nei curriculum indicazioni che si è lavorato per “vari clienti”, su “vari progetti”, in “vari ruoli” o utilizzando “vari software”. Non significa assolutamente niente e anzi: la vaghezza rende poco affidabile l’affermazione. Meglio sostituire i “vari” con nomi e cognomi di clienti, progetti, ruoli e software.

Microsoft Word
Fra le competenze informatiche è consigliabile indicare quelle rilevanti per la posizione cui ci si candida, oppure quelle relative a software specifici. Microsoft Word è certamente un software rilevante, ma che lo si sappia usare è dato per scontato.

Io e mio
Un curriculum con troppi “io” e “mio” viene inevitabilmente percepito come egoriferito. Le aziende non assumono per soddisfare i desideri dei candidati, ma per ottenere risultati di business. Un curriculum fatto di “io” e "mio" è come se il venditore chiedesse al cliente di acquistare il prodotto per poter riscuotere la commissione. Per entrare in un’azienda è necessario prima di tutto mostrare come si può contribuire al business, non raccontarle i propri desiderata.

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