Anche gli ultimi scampoli d’estate non hanno messo i turisti al riparo da truffe e raggiri.
Le notizie di questi giorni sono costellate di episodi in cui i turisti, in cerca di buoni affari per concedersi una settimana o più di riposo, sono incappati in personaggi senza scrupoli che, via annunci online, sono riusciti ad itascarsi cospicue caparre per case vacanza inesistenti o non corrispondenti all’offerta.
È il caso di una famiglia di Reggio Emilia, che pensava di aver trovato un'occasione d'oro: un'ampia abitazione con piscina a Riccione al prezzo di 600 euro per la settimana di Ferragosto. Giunto sul posto ha scoperto che la casa esisteva sì,ma era in realtà un condomino abitato per lo più da persone anziane.
Peggio è andata a quattro ragazzi di Ferentino, in provincia di Frosinone, che avevano scelto la Sicilia per la loro vacanza, con un appartamento a Taormina a due passi dal mare. Pagata la caparra di 400 euro nel mese di luglio, poco prima della partenza a inizio agosto avevano cercato di ricontattare il proprietario, che era però sparito. Chiamati i Carabinieri in Sicilia, i quattro scoprono che la casa affittata non esiste.
Stessa storia in Puglia, dove un gruppo di 5 persone, dopo aver prenotato una casa a Gallipoli e aver pagato una caparra di 350 euro, hanno scoperto all’arrivo che non esisteva non solo l’appartamento, ma neppure il proprietario. Sempre in Puglia, ma a Manduria, altra fregatura per quattro turisti che avevano prenotato una casa privata adibita a b&b. Arrivati sul luogo, i quattro scoprono che la loro stanza era già stata affittata e al suo posto viene proposta una seconda sistemazione, che corrisponde, però, ad uno scantinato.
Hanno avuto almeno la consolazione di un dolce, invece, le 10 famiglie di Arezzo che avevano fissato una casa vacanze a Follonica, pagando una caparra fino a 300 euro. Anche loro, sbarcati nella cittadina di mare toscana, hanno scoperto che le case prenotate non esistevano. Al loro posto, allo stesso numero civico, c’era, invece, una gelateria.
