Ultimo aggiornamento alle 11:23
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Adv e web:
il coraggio
di resistere

L'unica cosa certa è che nessuno ha la sfera di cristallo. Dare per spacciate le agenzie di viaggi si era trasformato, fino a qualche tempo fa, in una sorta di sport nazionale nel quale si sono cimentati i più diversi attori del mondo turistico. Ma le agenzie ci sono ancora, come confermano le dichiarazioni di Michel De Blust, segretario dell'Ectaa.

Non solo: sono anche tornate ad essere corteggiate. L'occhiolino di Ryanair alla distribuzione, per quanto non si sia ancora concretizzato, è un segnale significativo in questo senso. Ma anche l'interesse del mondo ferroviario, soprattutto quello dell'Alta velocità, per i punti vendita fisici fa riflettere sul vero stato di salute delle adv.

La verità, come spesso accade, ha un doppio volto. Nessuno, in un periodo come questo, può fare a meno delle agenzie di viaggi. Ma nessuno, sempre in un periodo come questo, può fare a meno di internet. Sacrificare un canale di vendita, secondo molti, è un atteggiamento suicida. Ogni 'negozio' (fisico o virtuale) che sia in grado di generare fatturato è il benvenuto in un mercato affamato di prenotazioni e soprattutto di margini.

L'intervista di Carlo Schiavon di Costa al direttore di TTG Italia Remo Vangelista, pubblicata ieri su questo sito, ne è una dimostrazione. Internet c'è e non se ne può fare a meno.

Del resto, ormai da tempo la parola web non fa più rima con disintermediazione. Una grande massa di fatturato che viaggia sotto forma di byte  in un lungo e in largo nella Penisola è riconducibile a operatori dell'intermediazione, agenzie di viaggi in primis (certo, c'è anche l'abusivismo, ma questo è un altro problema).

Anche l'analisi di De Blust va per certi versi nella stessa direzione. Intonare il canto funebre per le agenzie non solo è prematuro, ma è sbagliato a priori. Le agenzie resisteranno finché la gente continuerà a comprare viaggi e vacanze. In quale forma è difficile prevederlo. Ma, di sicuro, ancora per molti anni i viaggiatori potranno dire: "faccio un salto in agenzia".

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