Sorprese dal lungo raggio, con in testa l’area dei Caraibi e quella dell’Oceano Indiano.
È questo quanto il mercato può aspettarsi dal prossimo anno secondo Enzo Carella, amministratore delegato di Uvet Itn. “La congiuntura socio-politica sta sicuramente penalizzando aree normalmente interessate dai flussi turistici - afferma Carella -. Siamo convinti che il lungo raggio, e in particolare Oceano Indiano e Caraibi, possano far nascere un rinnovato interesse nei consumatori”.
Intanto prosegue l’operazione Santo Stefano, grazie alla quale il Gruppo Uvet (che conta su un fatturato annuo da 2,5 miliardi di euro) è entrato nel mondo del tour operating. “Santo Stefano rappresenta un punto di svolta nella storia del nostro gruppo - afferma ancora Carella -. Abbiamo voluto innovare il format di vacanza coniugando la bellezza di una location unica con un’inedita organizzazione delle attività di intrattenimento”. E aggiunge: “Santo Stefano Resort è un progetto coraggioso nel quale abiamo creduto fortemente dall’inizio”.
Su ulteriori progetti di questo tipo, Carella non si sbilancia. “Il nostro impegno prsegue da subito per ripetere e potenziare l’iniziativa nei mesi a venire, affinando sempre più la formula”, dice l’amministratore delegato.
Per quanto riguarda il numero di agenzie affiliate “ci auguriamo che possa crescere - sostiene Carella -, sempre nel rispetto dell’autonomia e dell’indipendenza di ciascuno”. Tra i principali punti di forza su cui fa leva il network, lo stesso Carella mette in evidenza soprattutto la “solidità” e i “servizi esclusivi”.
Il prossimo anno, spiega ancora l’amministratore delegato della rete di distribuzione, sarà “ricco di novità per le agenzie affiliate, con il grande vantaggio competitivo, relativamente all’offerta, di poter disporre di un prodotto ‘di proprietà’, personalizzato e gestito da Clubviaggi”.
