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Il redditometro sconfitto in Tribunale: accolto il ricorso di un contribuente

Redditometro bocciato per mancanza di privacy.

Il tribunale di Pozzuoli, secondo quanto riportato da Lettera43.it, ha accolto il ricorso di un contribuente contro lo strumento varato a inizio anno dal Governo Monti per combattere l'evasione fiscale. Una decisione motivata con un richiamo alla Costituzione e alla Carta dei diritti fondamentali dell'Ue.

Un pronunciamento che, di per sé, renderebbe illegittimo e non valido il Redditometro, in quanto costituzionalmente non accettabile.

Secondo il giudice Antonio Lepri, lo strumento "determina la soppressione definitiva del contribuente a sua famiglia ad avere una vita privata, a poter gestire il proprio denaro, a essere quindi libero nelle proprie determinazioni senza dover essere sottoposto all'invadenza del potere esecutivo".

Di conseguenza, il magistrato ha imposto all'Agenzia delle entrate di non raccogliere, detenere o utilizzare i dati.

La sentenza segna un punto a favore di tutti coloro (agenti di viaggi e commercianti in testa) che avevano osteggiato lo strumento, accusandolo anche di costituire un ulteriore freno per consumi delle famiglie italiane.

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