Ultimo aggiornamento alle 16:10
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Redditometro
e viaggi,
rapporto difficile

Parte la corsa al 'manuale' per difendersi dal redditometro. E al centro del dibattito ci sono proprio i viaggi, sotto assedio per due principali motivi: il primo è l'ammontare della spesa (con cifre relativamente elevate concentrare in pochi versamenti), il secondo è la 'dimostrabilità' delle cifre.

Il Corriere della Sera lancia il suo 'vademecum' per comprendere i meccanismi del redditometro. Nel quale si precisa che l'Agenzia delle entrate sottolinei come non sia indispensabile conservare gli scontrini di supermercati e lavanderie: quelle spese, infatti, vengono calcolate dal Fisco su base statistica, e non saranno loro l'oggetto dell'eventuale 'confronto' con il contribuente.

Discorso diverso per i viaggi. L'articolo pubblicato sul sito internet del settimanale Panorama, infatti, prende come caso esemplare proprio quello dei viaggi. La prima precauzione da prendere, secondo quando pubblicato, sarebbe proprio quella di conservare i biglietti degli aerei e le fatture di hotel e ristoranti.

Ma un pezzo comparso sul numero cartaceo di Panorama che porta data 16 gennaio lancia un altro avvertimento: difficile, ad esempio, dimostrare che un viaggio effettuato anni fa è stato acquistato con i rendimenti dei Btp (in quanto non compaiono nella dichiarazione dei redditi) o con un biglietto vincente del Gratta e Vinci (equivalente a titoli al portatore e quindi non tracciabile). Il consiglio, ancora una volta, è il medesimo: conservare le ricevute.

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