Ultimo aggiornamento alle 10:46
|

L'agenda che non piace alle agenzie

di Francesco Zucco

Probabilmente non c'è modo di far digerire l'agenda digitale alle agenzie di viaggi. Web e internet sono sempre un terreno minato per la distribuzione turistica e, ogni volta che si parla di nuove tecnologie, è inevitabile che le adv tendano le orecchie.

Questa volta, però, non si tratta solo di una naturale e comprensibile avversione per il fai da te online. La cosiddetta agenda digitale, infatti, per la seconda volta rischia di accendere le polemiche dei dettaglianti.

La battaglia sui prezzi condotta (non senza successo) dalle crociere nell'ultima estate, infatti, ha dimostrato una cosa: il problema non è riuscire a vendere, ma ottenere margini. Proprio quelli che sarebbero limati dai pagamenti con moneta elettronica. Gli utili sono il vero nodo che si trovano ad affrontare le agenzie: gli italiani, questo si è capito, non rinunciano facilmente alla vacanza. Ma vogliono pagarla sempre meno. Ogni centesimo di guadagno, per le agenzie, è frutto di un duro lavoro di limatura dei costi e di convincimento del cliente. E non è facile che le adv siano propense a sacrificare una parte di questo sforzo a favore di un istituto bancario.

Sarebbe la seconda volta in cui l'agenda digitale chiama a raccolta i dettaglianti. Le reazioni alla proposta di defiscalizzare l'e-commerce (ovvero gli acquisti via internet, da sempre osteggiati dalla distribuzione tradizionale) non si erano fatte attendere. Ma l'agenda è ancora lì, e ha le sue scadenze. Bisogna vedere quando e come saranno rispettate.

/* */

TI INTERESSA QUESTA NOTIZIA? ISCRIVITI A TTG REPORT, LA NEWSLETTER QUOTIDIANA

Commenti di Facebook


Torna su
Chiudi