Ultimo aggiornamento alle 14:51
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Il Consiglio dei Ministri ha deciso: salvi i ponti di primavera

"La misura non dà sufficienti garanzie di risparmio".

Con questa motivazione, il Consiglio  dei Ministri che si è svolto questa mattina ha stabilito di non accorpare le festività.

La decisione mette in salvo i 'ponti di primavera', sui quali l'ipotesi del Governo aveva gettato un'ombra. La cancellazione delle festività, aveva sottolineato il mondo del turismo, avrebbe messo a repentaglio le vendite in un periodo già non semplice per il comparto. Una nuova marcia indietro per un provvedimento più volte ipotizzato, ma mai attuato negli ultimi anni.

La misura, che già in passato aveva messo sul piede di guerra il mondo del turismo, è stata respinta per tre motivazioni: la prima riguarda proprio il risparmio (che sarebbe "la finalità della norma", precisa il comunicato diramato oggi), che "secondo le stime della Ragioneria generale" non sarebbe garantito.

In secondo luogo, la prassi europea: "Non esistono in Europa previsioni normative di livello statale che uniscano le celebrazioni nazionali e le festività dei Santi patroni", si precisa ancora nella nota.

Infine, "perché l'attuazione della misura nei confronti dei lavoratori privati violerebbe il principio di salvaguardia dell'autonomia contrattuale, con il rischio di aumentare la conflittualità tra lavoratori e datori di lavoro".

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