Ultimo aggiornamento alle 10:24
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Lo spettro dell'aumento dell'Iva si allontana dalle agenzie

Un rialzo dei prezzi al consumo e una conseguente contrazione della capacità di spesa del cliente finale.

In un settore che sta vivendo sulla caccia alla tariffa più bassa, i due effetti principali segnalati da Confesercenti di un'eventuale aumento dell'Iva potrebbero mettere alla prova i fatturati e soprattutto i margini delle agenzie di viaggi.

Nonostante le dichiarazioni del ministro dell'Economia e delle Finanze Vittorio Grilli sulla necessità di non intervenire ulteriormente sull'Iva, Confesercenti incomincia a fare i conti dei possibili effetti di un ritocco delle aliquote. E prevede, nel caso in cui l'imposta sul valore aggiunto venisse aumentata, un aumento dei prezzi dello 0,8 per cento.

L'incremento, di per sé, potrebbe sembrare minimo. Ma bisogna considerare che, sempre in base a quanto conteggiato da Confesercenti, il precedente passaggio dal 20 al 21 per cento di Iva lo scorso autunno aveva comportato una crescita della spesa di 150 euro l'anno per le famiglie italiane. Un ulteriore rialzo, secondo l'associazione, comporterebbe altri 200 euro in più di uscite per ognuno dei 24 milioni di nuclei familiari italiani.

Se un anno fa gli effetti dell'aumento dell'Iva potevano essere almeno in parte un'incognita, gli effetti di un'ulteriore manovra su questo fronte ora sono più chiari, soprattutto per il comparto turistico. A fare da 'apripista' per la valutazione dell'impatto, l'aumento dell'imposta dello scorso autunno e la recente operazione di Mariano Rajoy in Spagna: un provvedimento che ha suscitato l'immediata reazione del comparto turistico del Paese.

Un tratto comune tra l'Italia e la Spagna, infatti, è l'importanza del settore turistico per l'economia nazionale. Il comparto iberico, immediatamente dopo l'annuncio del primo ministro, si è subito attivato per chiedere un'esonero dall'aumento dell'Iva. Motivazione: il turismo è troppo importante per l'economia del Paese, sia sul fronte del Pil prodotto che su quello dell'occupazione.

In Italia, lo spettro dell'aumento dell'Iva si sta almeno temporaneamente allontanando. Senza contare l'impatto di un aumento dei prezzi, gli effetti potrebbero riguardare anche la mole di lavoro da smaltire in agenzia: a iniziare dall'aggiornamento delle quote, già in continuo cambiamento a causa delle varie offerte e promozioni che piombano sui banconi delle agenzie di viaggi.

Si sente ripetere di continuo che l'Italia non è la Spagna. Ma l'esperienza oltreconfine può aiutare anche la Penisola.

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