Cinzia Renzi ha deciso di dimettersi dalla Fiavet, per la quale ha ricoperto la carica di presidente nazionale per tre anni.
In una lettera inviata al Consiglio Nazionale della Federazione spiega come in questi anni, che l'hanno vista ricoprire il ruolo di Consigliere Fiavet, poi per sei anni quello di presidente Fiavet Lazio e infine quello di presidente nazionale, il suo obiettivo sia stato sempre quello di vedere tutti uniti a lavorare per la crescita della Federazione.
"Anche per questo - spiega - ad Assisi ho ritirato la mia candidatura, per dare un segnale di unità necessaria ad affrontare i tempi difficili che stiamo attraversando".
Renzi, però, aggiunge come in questi mesi siano stati sferrati "attacchi gratuiti sia alla mia persona, che a colleghi a me vicini e, giorno dopo giorno, mi pesava sempre di più essere in quella casa comune da cui pensavo che non sarei mai uscita".
La conclusione cui giunge Renzi è una sola: "La verità ultima - dice - è che non mi riconosco più in questa Fiavet; una Fiavet che forse andrebbe rifondata ma soprattutto ripensata, che dà più spazio agli scontri personali che alla comunicazione, che è chiusa nelle sue personali discussioni piuttosto che aprirsi al confronto tra associati".
In altre parole, secondo Renzi, la Federazione non è più vicina alla base.
"In questi anni - aggiunge Renzi - il mondo del turismo si è trasformato, anzi ha subito una vera e propria rivoluzione; la Fiavet non è stata in grado di adeguarsi, di cambiare, di tenersi al passo con i tempi, a causa di lotte interne, di equivoci, di faide personali".
Renzi ripete come sia stato, per lei, un onore rappresentare la Fiavet ai massimi vertici: "Mi ha dato modo di conoscere tanti colleghi fantastici, con alcuni dei quali è nata anche una sincera amicizia che spero proseguirà nel tempo - precisa -, ma mi ha anche insegnato che sono pochi quelli di cui ci si può fidare veramente e soprattutto quelli il cui unico obiettivo è la crescita della Federazione".
Nonostante tutto Renzi ribadisce di continuare fermamente a credere nell'associazionismo, "nell'unione di persone che con le loro differenti esperienze possono portare un contributo per la crescita del nostro settore".
