Spiagge enormi, villaggi a totale impronta italiana e un buon rapporto qualità-prezzo.
Sono questi i plus di Capo Verde secondo la distribuzione italiana, una serie di vantaggi che rendono la destinazione appetibile come alternativa ad altre mete di medio raggio. Tanto è vero che il trend di crescita dell’arcipelago in termini di arrivi turistici è impressionante. Negli ultimi dieci anni, dal 2001 al 2011, gli arrivi hanno registrato un incremento di oltre 300 punti percentuali, arrivando a chiusura dello scorso anno a 475mila 294 passeggeri.
Se però si esaminano i dati, l’Italia non compare nei primi 4 mercati di provenienza dei flussi turistici verso il Paese: ai primi scalini della classifica si piazzano invece Regno Unito, Francia, Portogallo e Germania.
E il dato non stupisce. Le agenzie di viaggi italiane, infatti, sottolineano come la conoscenza della destinazione, anche a livello di professionisti del turismo, sia davvero minima. In questa condizione, diventa complicato proporla e spiegarla al cliente, e la conseguenza è che ben pochi sanno valorizzare davvero l’offerta del Paese.
Anche in presenza di cospicui investimenti da parte del tour operating italiano (che presenta un’offerta ricca e articolata in particolare sull’isola di Boavista e su quella di Sal), la mancanza di una linea promozionale sia sul cliente finale sia sul trade tende a raffreddare le vendite. Secondo gli agenti, a parte il solo prodotto sole e mare, l’arcipelago non offre null’altro. I turisti italiani amano invece abbinare alla vacanza in villaggio la possibilità, soprattutto sul medio raggio, di visitare e scoprire il Paese.
Ma è anche vero che in agenzia si valorizza relativamente poco un’altra caratteristica per la quale Capo Verde è invece molto amata dal turismo internazionale, ossia quella di essere il teatro ideale per gli sport d’acqua e vento, dal surf al kite suft. Anche su questo fronte, i dettaglianti sottolineano come i clienti italiani preferiscano altre destinazioni.
Quello che manca, quindi, è una conoscenza più approfondita del Paese da parte della distribuzione italiana, che permetterebbe di valorizzare al meglio tutti gli asset della meta, con la scoperta di aspetti meno noti e legati a turismo di nicchia, spesso premianti.
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