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Codice del turismo: 19 articoli bocciati dalla Corte Costituzionale

La Corte costituzionale ha bocciato 19 articoli del Codice del turismo per eccessivo accentramento di funzioni legislative di competenza delle regioni.

Che, tradotto dal linguaggio burocratico, significa che lo Stato ha effettuato 'un'invasione di campo' sulle competenze delle Regioni. La delega legislativa per realizzare il codice, infatti, permetteva allo Stato solo di riordinare le leggi esistenti, mentre il Governo è andato oltre. Lo spiega Il Sole 24 Ore nella sua Guida al diritto (leggi l'articolo).

La Corte costituzionale ha rigettato il ricorso della Regioni che chiedevano di censurare l'intero provvedimento, ma ha accolto le contestazioni relative ai singoli articoli e alle singole norme, perché alcune di essere "disciplinano ex novo i rapporti tra Stato e Regioni".

Fra le norme censurate, quella sulla semplificazione degli adempimenti amministrativi relativi alle agenzie di viaggi.

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