Ultimo aggiornamento alle 08:04
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Paola Frigerio:
"Così si distrugge
tutto il lavoro
sull'advance booking"

di Francesco Zucco

Basta un'estate per portare il mondo del turismo indietro di 20 anni? Forse no. Ma sicuramente i danni che possono essere fatti da politiche di pricing sbagliate possono fare molti danni. Ad esempio far riaffiorare il vecchio amore per la prenotazione sotto data che il pubblico italiano non ha mai abbandonato del tutto.

A fare il punto sull'estate dei 'prezzi pazzi' è Paola Frigerio (nella foto), direttore leisure, marketing e network di Frigerio Viaggi. E lo fa, come suo solito, senza ricorrere a mezze parole.

"Qualche aumento tariffario è stato giustificato, altri no. Arriviamo da 3 anni difficilissimi e qualcuno ha pensato di poter recuperare tutto in una sola stagione" racconta la manager.

Ma le cose a luglio e agosto sono andate diversamente da quanto previsto. E i posti liberi hanno iniziato a moltiplicarsi. "Così tutti hanno iniziato a fare gli sconti. Nessuno escluso - prosegue Frigerio -. Devastando tutto il lavoro che era stato fatto sull'advance booking".

L'ultima frontiera di difesa
Ma la questione non si conclude qui. "Per tutta l'estate - aggiunge -, appena tornavo a casa e accendevo la televisione mi sanguivana il cuore: il caro vacanze era sulla bocca di tutti e la soluzione che veniva comunicata era sempre la stessa, ovvero quella di bypassare la distribuzione".

Una comunicazione che "ha fatto passare il messaggio sbagliato. Se c'è qualcuno che sta combattendo al fianco del cliente finale sono proprio le agenzie di viaggi. Se un domani non ci fossero più, non resterà nessuno in grado di fare pressione. Stanno eliminando l'ultima falange che può fare da contraltare ai big del settore".

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