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Trustforce e Travelgram ‘cavalcano la rete’ con le adv

di Adriano Lovera

"Non bisogna temere la rete. Anzi, cavalcarla". Quante volte ve l'avranno ripetuto? "Sembra un mantra, ormai, ma è davvero così. Demonizzare il cambiamento vuol dire perdere" sostiene Gian Paolo Vairo (nella foto a destra insieme a Manuel Gruni), ceo di Trustforce (ed ex Welcome Travel). La società si è alleata con Travelgram per proporre al mercato, anche al piccolo t.o. o alla singola agenzia, un'offerta innovativa ma che va assimilata all'inizio: pagare per un influencer. "Che cosa guardano, oggi, quelli della generazione Z (under 22) e i Millennials (22-38 anni)? Immagini e stories su Instagram. E allora per portarli da te, anche solo per far sapere che esisti, devi parlare lo stesso linguaggio" è il messaggio di Manuel Gruni, fondatore appunto di Travelgram.

Contatti garantiti
Sei una destinazione e vuoi farti conoscere? Sei un'agenzia e vuoi far salire la tua rete di contatti? Un t.o., un hotel, persino un vettore aereo, con una campagna da realizzare o, perché no, un posto vuoto da riempire? Travelgram ti dà l'influencer che fa per te. E tramite la sua rete di foto, tag e quant'altro, ti fa pubblicità. "E' come far partire un passaparola che viaggia in rete, ma senza improvvisare, dentro una struttura organizzata, con foto e video di qualità" aggiunge Gruni. E se ancora può sembrare "fuffa", la proposta è serissima. Perché la società promette di rispondere al millimetro alle esigenze del cliente. Per un'azione locale, si sceglie l'influencer forte sul territorio. Oppure si richiede esposizione su un determinato mercato estero o si vuole far breccia su precisi target, per età, interessi, o capacità di spesa.

Monitoraggio finale
Inoltre, il risultato si monitora. "Alla fine della campagna, il cliente vede i contatti generati e le interazioni, ossia quante persone abbiano effettivamente cliccato per raggiungere il sito o l'account del cliente, o fatto un preventivo". Il business è agli albori. Funzionerà? "Dai primi incontri, abbiamo avuto ottimi riscontri dalle compagnie di crociere, discreti da parte dei tour operator, con i vettori aerei il discorso è tutto da pianificare - ammette Vairo -. Mentre le agenzie sono appena in fase sperimentale". Alcune di queste, però, sostengono di aver moltiplicato per dieci, in qualche mese, i seguaci su Facebook. Che non è poco.

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