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Vendere viaggi, l'importanza di essere online: la ricerca Polimi

di Adriano Palazzolo

Uno zapping digitale tra i canali più diversi, ma anche uno 'switch' tra online e offline in fase di ricerca e prenotazione: è questo il comportamento più comune che si sta affermando sempre più nei consumer del mondo travel, la cui domanda sempre più esigente sta spingendo sia i grandi player sia i piccoli operatori a sviluppare una multicanalità mirata.

Il quadro è stato tracciato dalla ricerca sullo sviluppo dei servizi turistici digitali presentati nella seconda giornata di TTG Incontri dall'Osservatorio Innovazione Digitale nel Turismo del Politecnico di Milano.

Una tendenza, quella dei viaggiatori, già iniziata da alcuni anni, analizzata questa volta con un approccio più focalizzato sui diversi gruppi di turisti. Non esiste più, infatti, una categoria omogenea di turista digitale, ma macro-classi di viaggiatori che utilizzano internet con intensità e scopi diversi.

Le categorie di viaggiatori digitali
Da un lato ci sono i 'voraci-digitali', che usano il web come un marketplace in cui i meccanismi di cross-buying fanno sì che l'acquisto di un prodotto travel traini quello di altri; dall'altro ci sono i 'selettivi digitali' che prenotano più last minute e utilizzano la rete in modo meno intenso.

Cambiamenti di comportamento e metamorfosi di profili che avvengono in un contesto in cui in Italia gli acquisti digitali per turismo e viaggi valgono 11,2 miliardi di Euro, il 20% del mercato travel complessivo.

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