Ormai non è più un fenomeno, ma un dato acquisito: turismo fa rima con shopping.
Lo è almeno da quando l’Omt ha dedicato un report approfondito al segmento, nel quale oltre ad analizzare le ultime tendenze, in riferimento ai mercati emergenti come la Cina e il Brasile, ha sottolineato la grande opportunità rappresentata dallo shopping tourism. Secondo i dati rilevati dallo studio, infatti, l’interesse sempre più evidente da parte dei turisti per gli acquisti (soprattutto negli ultimi dieci anni) ha messo in evidenza la reale occasione rappresentata dai flussi che si muovono per shopping, tanto che alcuni Paesi hanno adottato politiche specifiche al fine di sviluppare il segmento e migliorare la proposta.
Dall’altro verso, ossia osservando il fenomeno dal punto di vista di chi si occupa di shopping, le politiche che puntano all’attrazione di flussi sfruttando gli asset turistici si moltiplicano. Tanto è vero che nel corso dell’ultima edizione di Mapic, la fiera del retail che si svolge a Cannes, è emersa una nuova tendenza nei prossimi investimenti dei colossi del comparto, ossia quella di unire acquisti e cultura o shopping ed entertainment, dando vita a operazioni che vanno sotto il nome di ‘retailtainment’. I nuovi centri che apriranno nei prossimi anni sia in Europa che negli altri Paesi del mondo saranno tutti realizzati secondo questa linea di indirizzo: ampie aree dei villaggi dedicate a gallerie d’arte, spazi per lo sport, cinema, locali di intrattenimento.
Anche in Italia l’orientamento sembra essere sempre più quello di unire shopping e leisure, con il plus del territorio italiano, che è di per se stesso un sostegno imperdibile per le attività turistiche messe in campo dai diversi villaggi. Un esempio fra tutti, lo shopping center di Fidenza, che da anni ormai valorizza il link con il territorio circostante attraverso veri e propri pacchetti di scoperta dei borghi dell’area emiliana.
Sulla stessa linea d’azione si inserisce Shopinn, la nuova struttura nata a Brugnato, in Liguria. La collocazione all’interno di una catchment area turistica di grande rilievo come quella delle Cinque Terre e della Versilia permette al villaggio di usufruire dei flussi esistenti e di puntare ad ampliare il mercato grazie ad accordi con agenzie, hotel e tour operator. Senza dimenticare, per entrambi i villaggi, l’asso dell’enogastronomia, con l’utilizzo e la vendita di prodotti locali come nota distintiva.
