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Adriano Meloni, Managing director Sunrise Travel
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Italia terra di conquista: acquisizione di Musement: bella o brutta notizia?

In questi giorni si è parlato tanto dell’acquisizione di Musement, azienda di Milano presente nel settore delle attività e attrazioni, da parte di Tui, t.o. tedesco leader in Europa. Molte sono state le voci preoccupate per la ‘perdita’  di una start-up italiana, diventata preda di un operatore  straniero come molte altre aziende nel passato come Costa Crociere, Loro Piana, Bulgari, Fendi, Venere.com o Parmalat.

I 4 fondatori (Fabio Zecchini, Alessandro Petazzi, Claudio Bellinzona e Paolo Giulini) hanno ceduto il controllo dell’azienda a Tui, e su questo non ci sono dubbi. L’importo dell’operazione non è stato reso noto, ma le voci parlano di € 30 milioni da spartire tra fondatori e soci finanziari. Indubbiamente, i fondatori di Musement sono stati bravi a reperire finanziamenti: € 15 milioni complessivi dal lancio delle attività 5 anni fa. Siamo lontani dalle cifre di 10 anni fa, quando Expedia acquistò Venere.com per una cifra 10 volte superiore (anche qui la cifra esatta non è stata resa nota, ma si stima una forchetta tra i € 250 e € 400 milioni).

Su queste pagine si è anche parlato tanto dei vantaggi di un investitore industriale  (Tui opera nel settore dei viaggi) rispetto ad un investitore finanziario (come Investindustrial in Valtur, ad esempio).

Oltre al vantaggio di avere un socio ‘industriale’, vi è un altro elemento molto importante da tenere in considerazione: le competenze digitali del personale presente in azienda e cosa questa operazione implichi per l’Italia, soprattutto nel settore dei viaggi.

Pur considerando la crescita annuale a doppia cifra dell’e-commerce, l’Italia è ancora molto indietro rispetto ad altri paesi più sviluppati nelle competenze digitali. La Digital Economy and Society Index (DESI) dell’Unione Europea ne dimostra tutta l’arretratezza: L’Italia batte solo Cipro, Romania e Bulgaria! Siamo ancora indietro anni luce dai paesi scandinavi e dagli altri paesi del Nord Europa, quali Olanda e UK, senza parlare degli Usa.

Musement, anche se il fatturato rimane relativamente piccolo, ha una cosa che vale tantissimo: il personale con una spiccata formazione digitale (human capital in viola nel grafico DESI). In questo ambito, siamo molto indietro a Paesi come l’Ungheria, Polonia, Slovacchia e Croazia.
Quando le aziende tecnologiche in Italia reclutano personale è molto difficile trovare risorse con elevate competenze digitali. Le persone devono essere formate dalle aziende stesse, con un notevole aggravio di costi e di tempo.

Parlando con il cto di Musement, Fabio Zecchini, ho chiesto quante delle 135 persone, hanno skills digitali. La sua risposta è stata meravigliosa: ‘Beh.. tutti’. Musement ha costruito il suo successo su spiccate competenze digitali, formando direttamente il loro personale. Usano tecnologie avanzate come Intelligenza Artificiale e Machine Learning. E questo Tui lo ha capito benissimo.

Le aziende di maggior successo hanno focalizzato le loro attenzioni su questo elemento chiave (quale?) in quanto fattore determinante. Basta vedere la classifica degli operatori di maggior successo nel mondo dei viaggi: Expedia e Booking primeggiano. Queste aziende tecnologiche crescono e le agenzie di viaggi tradizionali, notoriamente poco tecnologiche, calano. Expedia e Booking fatturano quasi € 100 miliardi l’una. In Italia, le agenzie di viaggi sono passate da più di 11.000 a 8.500 oggi.

Nella distribuzione, vediamo aziende tecnologiche come Reisenplatz, Expedia Taap (programma adv di Expedia), Alidays, Naar e 6Tour che crescono grazie al continuo miglioramento della tecnologia che utilizzano, mentre le  aziende meno tecnologicamente evolute come Albatravel, soffrono. Aldo Fabris, presidente di Albatravel, lo ha capito e ha dichiarato che investiranno molto in miglioramenti tecnologici per mantenere la loro fetta di mercato.

La situazione è chiara: Chi investe in tecnologia vince. Chi non investe, perde.

L’acquisizione di Musement è molto positiva dal punto di vista delle competenze digitali. Tui vede Musement come un polo di eccellenza tecnologica ed intende investirci dei soldi. Sono già partite le assunzioni. I loro 135 dipendenti presto diventeranno 200, e poi magari 500 o 1000. Questo può solo fare bene al sistema digitale italiano e al nostro mondo del turismo.

Complimenti ai 4 fondatori e ai fondi per la vendita dell’azienda e speriamo che nel prossimo futuro ci siano tante altre aziende italiane che aiutino a colmare il ‘Digital Gap’  tra l’Italia e gli altri paesi sviluppati.

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