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Adriano Meloni, Managing director Sunrise Travel
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Il fatturato e-commerce viaggi in Italia supera i 10 miliardi nel 2017

L’e-commerce continua la sua avanzata senza sosta.

Nel 2017, il valore dell’e-commerce in Italia ha superato i 35 miliardi di euro, assestandosi a 35,1 miliardi, con una crescita dell’11% rispetto al 2016. Questo è il dato principale presentato all’evento annuale dell’e-commerce il 10 maggio scorso presso la Fondazione Cariplo a Milano.

Per il turismo è stato un altro anno brillante, avendo generato un fatturato e-commerce viaggi che supera la soglia dei 10 miliardi di euro, raggiungendo i 10,7 miliardi di euro, in aumento del 9% rispetto ai 9,8 miliardi di euro del 2016, sempre secondo lo studio Casaleggio.

Sono numeri abbastanza impressionanti e destinati a crescere ancora molto nei prossimi anni, quando finalmente riusciremo a recuperare il nostro vistoso ritardo rispetto agli altri paesi del G7, senza considerare gli USA che, con i loro 400 miliardi di euro di vendite online, restano nettamente su un altro pianeta. La Francia, paese simile all’Italia come Pil e popolazione, ha un fatturato e-commerce complessivo di oltre 80 miliardi di euro, più del doppio rispetto al  nostro.

Questo forte aumento dell’e-commerce ha delle profonde implicazioni per tutti coloro che vendono al consumatore, anche se non  online. Il fenomeno dell’ info-commerce, ovvero la ricerca di informazioni online è fortissimo: oltre l’80% delle persone che comprano in negozio, si informano prima nella rete.

È quindi fondamentale adottare strategie per intercettare i clienti  mentre si informano sul web.
Il Report 2017 evidenzia l’evoluzione dei canali di promozione online dove è interessante notare che il search–motori di Ricerca (ad esempio Bing, Google, etc.) è in forte calo, scendendo dal 45% al 41% del budget marketing delle aziende interpellate, mentre l’utilizzo  dell’ email marketing ( Trydoo.com, Travelzoo.com, Database aziendali interni, etc.) è in aumento, passando dal 13% al 15% del budget, mentre i social media (Twitter, Facebook, Instagram, e Pinterest) salgono dal 14% a 16% del budget marketing, pur essendo considerato ‘difficoltoso’ o ‘insoddisfacente’ dal 76% delle aziende.

Casaleggio parla anche del fenomeno chiamato ‘Death by Amazon’ in riferimento alle molte aziende tradizionali che sono fallite davanti alla dirompente concorrenza di Amazon.com. Un recente studio di Confcommercio attesta la crisi che colpisce il commercio in sede fissa, con oltre 63mila punti vendita che sono spariti negli ultimi 10 anni.

Si potrebbe parlare anche di ‘Death by Google’ per molti prodotti editoriali e non solo, quali giornali e riviste, oppure ‘Death by OTA’ nel settore turistico in cui chi non si adatta al mercato rischia di essere travolto dalla forte crescita dei due principali operatori online.

Per non essere vittima di questi fenomeni, bisogna curare il prodotto e replicare le strategie degli stessi operatori online operando su diversi fronti: ottimizzazione del sito, CRM (curare attivamente i clienti esistenti), fornire servizio al cliente (quale?), scegliere accuratamente i canali di marketing su cui investire.

Occorre quindi destinare delle risorse umane ed economiche alla promozione online per approfittare di questa importante opportunità del mercato.

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