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Costa e il piano geomarketing

La compagnia ha lanciato uno strumento che consentirà alle agenzie di proporsi su nuovi clienti

Nei prossimi mesi potrebbe succedere che entrando in un bar per bere un caffè, al momento di pagare il conto ci si ritrovi con la tazzina già saldata da parte dell’agenzia di viaggi all’angolo, quella davanti alla quale magari si passa ogni giorno senza mai averci messo piede. Il barista, al posto dello scontrino, ci metterà in mano un bigliettino con gli auguri di buona giornata da parte dell’adv e un invito ad andare a trovarli. È il geomarketing, l’ultima frontiera di Costa Crociere per la distribuzione.

Il player dei mari ne parlava dall’anno scorso e ora stiamo per vederne le applicazioni concrete: il geomarketing, spiega Massimo Brancaleoni, vice president world wide sales di Costa Crociere, “aiuterà le agenzie a essere nel posto giusto al momento giusto”. Il progetto rientra nella strategia omnicanale dell’azienda, perché, se la componente del viaggio nelle crociere rimarrà sempre fondamentale, “quel che sta cambiando sono i canali dove si prendono le decisioni: dov’è che si formano le scelte oggi? Lì bisogna andare. Ecco perché è necessario essere al fianco della distribuzione e aiutarla in questa fase di cambiamento”.

Il progetto
Cuore del progetto è Gis (Geographical Information System), un sistema di raccolta dati basato su cellule censuarie che comprendono 67 famiglie o 140 persone: “È uno strumento rivoluzionario - aggiunge il country manager Italia, Carlo Schiavon - perché permette di individuare chirurgicamente nuove audience di clientela verso le quali imbastire campagne mirate”. E qui torniamo al bar: “Volendo, sono dati così precisi che potremmo fare una campagna anche su un singolo tratto di strada”. Anzi, rincara il manager, “paradossalmente queste informazioni aiuteranno le adv a vendere meglio non solo le nostre crociere, perché si tratta di un cambiamento di pelle nei confronti della proposizione ai clienti e soprattutto ai potenziali clienti”.

L’aumento di capacità
In gioco c’è molto: Costa Crociere, così come tutti gli altri giganti dei mari, sta investendo milioni di euro nella costruzione di navi sempre più grandi, tecnologiche e accessoriate, in modo da garantire a ciascun passeggero di ritagliarsi a bordo un’esperienza il più possibile personalizzata. Tra il 2018 e il 2027, puntualizza Schiavon, “arriveranno sul mercato oltre cento navi di grandi dimensioni, che verranno distribuite in bacini diversi e su target diversi. Le compagnie investono a ragion venduta, perché questo settore ha un potenziale enorme ancora da esplorare”.
Prova ne è che il prezzo delle crociere nei prossimi anni è destinato ad aumentare: “La qualità del prodotto è qualcosa di irrinunciabile e le nuove navi in arrivo ci aiuteranno molto”. O. D.

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