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Le nuove regole dell'estate

Le linee guida a cui si devono attenere le strutture sono in continuità con quelle del 2020

Ombrelloni distanziati, con una superficie di 10 metri quadri per ognuno e uno steward di spiaggia che spieghi le regole. E ancora, mascherine in tutte le parti comuni degli hotel, mentre in ascensore va comunque garantita la distanza interpersonale. E, per le case vacanza, l’igienizzazione di tutti gli spazi, anche quelli comuni all’eventuale condominio in cui sono collocati gli alloggi in affitto.

Non sono cambiate di molto rispetto allo scorso anno le linee guida per la riapertura delle strutture ricettive, dei ristoranti e delle spiagge per la stagione 2021. La Conferenza delle Regioni ha inviato nelle scorse settimane al Presidente del Consiglio Mario Draghi e al ministro della Salute Roberto Speranza il documento, che è stato redatto in continuità con le precedenti Linee guida stabilite per il 2020.
“Gli indirizzi delle Linee guida - dice la Conferenza delle Regioni - sono stati integrati con alcuni nuovi elementi conoscitivi, legati all’evoluzione dello scenario epidemiologico e delle misure di prevenzione adottate, anche in un’ottica di semplificazione. In particolare, si è ritenuto più utile rimarcare le misure di prevenzione sicuramente efficaci, in luogo di altre che, pur diffusamente adottate, non aggiungono elementi di maggiore sicurezza”. Così le attuali regole per le riaperture sono state ‘limate’ sulla base dell’esperienza acquisita, mantenendo i capisaldi della prevenzione. E gli operatori si sono uniformati a questo indirizzo.

Strutture ricettive
Non cambiano le regole per le strutture ricettive.
Resta la raccomandazione a far indossare agli ospiti la mascherina quando si trovino in ambienti comuni al chiuso, e anche all’aperto qualora non si possa garantire il metro di distanza fra le persone.
Vale sempre la regola del distanziamento e della sanificazione e la chiara distinzione fra porte di accesso e di uscita dai luoghi chiusi, in modo da minimizzare il rischio di assembramenti tra le persone.
Per la reception, le strutture ricettive devono favorire il più possibile modalità di pagamento elettroniche e prenotazioni online, con sistemi automatizzati di gestione dei check-in e check-out della clientela.

Ristoranti
Anche in questo caso le regole per l’utilizzo dei ristoranti all’interno dei complessi turistici non sono molto differenti rispetto alla scorsa stagione.
I tavoli vanno sempre distanziati fra loro di almeno un metro, ma con la possibilità di aumentare la separazione a due metri in caso di diverso andamento della situazione epidemiologica.
È anche possibile il servizio a buffet purché non sia libero, ma servito da personale dotato di mascherina.
Mascherina che deve essere utilizzata dagli ospiti nel caso in cui non siano seduti al tavolo.
Va garantito il continuo ricambio d’aria e, se possibile, va preferita una soluzione esterna per la somministrazione dei pasti.

Spiagge
Per quanto riguarda, invece, i servizi balneari, gli ombrelloni devono essere distanziati garantendo una superficie di 10 metri quadrati per ognuno e si consiglia di aumentare le zone di ombra comuni per evitare assembramenti.
Interessante l’introduzione dei cosiddetti ‘steward’ di spiaggia, figure professionali adeguatamente formate che accompagnino i clienti ai loro ombrelloni informandoli correttamente sulle misure di sicurezza adottate e sui comportamenti corretti da seguire.
Altro tema molto importante in vista della fruizione di una vacanza serena e senza pensieri riguarda le attività che si possono svolgere in spiaggia, che devono il più possibile essere effettuate in maniera da non evitare assembramenti.
La sfida è impegnativa, ma gli operatori del settore sono pronti ad affrontarla con maggiori preparazione ed esperienza rispetto al 2020. E i primi riscontri sono comunque positivi.

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