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In attesa di un piano

Tornato d'attualità negli ultimi giorni, il programma di razionalizzazione delle aerostazioni della Penisola viene rivisto dal ministro Lupi

Due dati. Il primo: la graduatoria Skytrax dei cento migliori aeroporti del mondo non ne comprende neppure uno in Italia. Secondo dato: l’Italia non ha (ancora) un piano nazionale degli aeroporti.

È quasi sicuro che le due questioni non siano collegate, ma certo lascia perplessi che neppure uno degli scali italiani sia riuscito a rientrare nei cento aeroporti premiati da Skytrax. E viene da pensare che forse la parcellizzazione delle infrastrutture sul territorio sia una delle cause di tutto ciò.

È notizia di questi giorni che il piano di riorganizzazione degli aeroporti italiani, promosso dall’ex ministro dei Trasporti Corrado Passera, incassa sì l’approvazione del suo successore, Maurizio Lupi, ma viene in un certo senso sottoposto a revisione.

L’attuale titolare del dicastero, infatti, definisce il documento come uno strumento “fondamentale per l’Italia, una buona base. Ma dobbiamo sottoporlo al parere dei rappresentanti del territorio, raccogliere le osservazioni e poi rilanciarlo”.

Insomma, secondo Lupi, una revisione è necessaria. “L’intenzione è quella di andare avanti - dice il ministro -, ma prima bisogna assolutamente riprendere il percorso del piano nazionale aeroporti con Regioni ed enti locali”. Anche perché, nel progetto iniziale proposto da Passera, proprio agli enti locali spetterebbe l’arduo compito di prendere in gestione quegli aeroporti definiti minori, ovvero non prioritari.

Il piano aeroporti, nella forma attuale, prevede un deciso taglio dei ‘rami secchi’. Delle esistenti 60 aerostazioni disseminate sul territorio della Penisola dovrebbero restarne poco più della metà. Tre i gate intercontinentali, ovvero Milano Malpensa, Roma Fiumicino e Venezia Tessera. Tra gli scali strategici invece si annoverano tredici poli, mentre sono otto quelli definiti ‘primari’. Abbondano invece i nomi tra gli aeroporti classificati come minori, proprio quelli che dovrebbero andare in gestione agli enti locali. E su cui sicuramente si scateneranno le polemiche.

Nell’attesa del piano, TTG Italia ha iniziato un viaggio negli aeroporti della Penisola: ‘A bordo pista’, l’iniziativa della redazione, offre una fotografia degli scali e dà voce ai protagonisti del trasporto nazionale.

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