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Le prospettive di sviluppo

I due Paesi restano i leader dell'area caraibica e continuano a macinare cifre record

Due mete che, da sole, rappresentano la colonna portante dell’inbound verso i Caraibi. Cuba e la Repubblica Dominicana hanno una ‘potenza di fuoco’ che non ha uguali nell’area e continuano a macinare numeri su numeri.

Se tutti gli occhi sono, infatti, puntati su Cuba, e sulle prospettive che offre la riapertura dei rapporti con gli Stati Uniti anche in termini di flussi turistici, la Repubblica Dominicana non sta a guardare e spalanca le porte a mega investimenti.  

Accanto, infatti, all’attività di diversificazione del prodotto, che punta a rendere attrattive nuove aree del Paese e a delocalizzare i flussi verso zone ancora da sfruttare turisticamente, la Repubblica Dominicana guarda all’incremento dei flussi crocieristici. Debutterà, infatti, il prossimo 6 ottobre il mega porto realizzato nell’area di Puerto Plata da Carnival, che si prevede accoglierà, nel solo primo anno di attività, 350mila crocieristi.
Amber Cove, questo il nome della struttura, riaprirà questa zona della Repubblica Dominicana alle crociere: è dal 1980, infatti, che il porto di Puerto Plata non è più in grado di accogliere le grandi navi e che quindi l’area non può beneficiare dei flussi dei colossi dei mari.

Cuba, invece, attende. L’apertura dei rapporti con gli Stati Uniti per ora è più sulla carta che nella realtà. I flussi leisure sono, infatti, ancora bloccati, così come qualunque operazione bancaria sul territorio dell’isola.
Se e quando si aprirà il mercato, si assisterà probabilmente a una nuova svolta.

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