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Le manovre nei cieli

Di fronte alla prospettiva di accogliere, entro il 2020, oltre 10 milioni di arrivi dall’estero, il Brasile sta operando senza sosta per adeguare le infrastrutture ai nuovi flussi.

Sui soli porti sono stati investiti 330 milioni di euro, mentre sugli aeroporti l’investimento sfiora i 3 miliardi di euro. La destinazione dei fondi è a favore di 13 scali all’interno del Paese, visto che la prospettiva di un grande afflusso di turisti porterà senza alcun dubbio a un sovraccarico delle strutture aeroportuali attuali. Il 60 per cento dei lavori, secondo Embratur, sono già stati terminati o sono in avanzata fase di esecuzione.

Per intanto, il traffico aereo verso il Paese è in fase di crescita anche dall’Italia: nel 2011 i posti disponibili sui voli diretti dai nostri aeroporti al Brasile sono stati 277mila 899.

Secondo i dati di Embratur, ad oggi a servire le rotte dall’Italia al Brasile sono Tam Airlines, con 7 frequenze settimanali da Milano Malpensa a San Paolo, Air Italy, con una frequenza da Mxp a Natal, una sempre da Milano per Fortaleza e ancora un volo a settimana da Roma Fiumicino a Natal. Alitalia, inoltre, serve San Paolo da Roma con 7 frequenze settimanali: accanto a questa rotta, il vettore offre 5 voli a settimana su Rio e 2 (con un volo appena aperto, il 14 gennaio) su Fortaleza.

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