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La regione torna in positivo

È il turismo di vicinanza, quello proveniente dal continente americano, a trainare i risultati della regione caraibica.

Esaminando il bilancio Cto, infatti, balza subito agli occhi che la componente statunitense è quella predominante per tutte le destinazioni del’area, in termini di incremento di arrivi nei mesi esaminati.

I visitatori a stelle e strisce sono stati il 13 per cento in più, rispetto al 2011, in Repubblica Dominicana, mentre la Guyana, nel primo semestre, ne ha ricevuti il 19,4 per ceto in più rispetto allo scorso anno e St. Maarten l’11,3 per cento in più da gennaio ad agosto 2012. Stabile la Giamaica, che da gennaio a maggio di quest’anno ha ospitato lo 0,3 per cento di americani in più rispetto all’anno scorso, mentre i canadesi sono saliti di 7,6 punti percentuali.

Il Canada rappresenta per Cuba il primo mercato, con il 6,6 per cento di arrivi turistici in più nei sette mesi, ma anche in Repubblica Dominicana questa componente è fondamentale, con 523.490 arrivi negli otto mesi e una progressione di 4,7 punti.

Se gli Stati Uniti corrono, l’Europa zoppica. la crisi del nostro continente ha lasciato il segno, quest’anno, con le conseguenti ripercussioni sulla regione caraibica, così come su quasi tutte le medie a lungo raggio del globo.

Il bilancio della componente europea è negativo in quasi tutti i Paesi dell’area. Anche per quanto riguarda la Repubblica Dominicana, in vetta alla classifica delle mete a maggiore incremento, i turisti europei sono diminuiti di un punto percentuale da gennaio ad agosto. Ancora peggiore il dato di Cuba, che da gennaio a luglio ha ospitato l’8,8 per cento di visitatori europei in meno rispetto al 2011.

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