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Le vendite scoprono il last minute

di Aurora Azzolini

"Rispetto allo scorso anno i Caraibi sono stati molto richiesti anche durante il periodo di Capodanno, e la domanda sta continuando anche su febbraio e marzo". Il commento di Laura Battistella, titolare della filiale di Este di Primarete, inquadra appieno la tendenza evidenziata dalle agenzie nel sondaggio lanciato da TTG Italia sui Caraibi.

Anche su un prodotto long range di valore come questo, secondo il 41 per cento dei dettaglianti la clientela italiana sceglie di aspettare l'ultimo minuto per la prenotazione. Il dato è rafforzato anche da quell'oltre 27 per cento di agenzie che vede alla pari la prenotazione last minute e quella in advance booking, segno che nelle dinamiche di lavoro quotidiano il prodotto Caraibi non si segnala come una pratica che i clienti effettuano con largo anticipo.

Il 31 per cento di agenzie che segnala, invece, l'emergere della scelta dell'advance booking per la prenotazione del viaggio, lo motiva spesso con la definizione di un target ben preciso, quello degli honeymooner, che scelgono con forte anticipo la destinazione del loro viaggio di nozze, anche aprendo una lista in agenzia.

La scelta del last minute, anche se spesso si scontra con la disponibilità soprattutto di voli, che condizionano pesantemente il perfezionamento di una pratica, si giustifica con i vari eventi e le condizioni climatiche che spesso trattengono i clienti nell'effettuare la prenotazione con mesi di anticipo.

È altresì evidente, secondo le agenzie, che in un periodo di insicurezza economica come questo anche un prodotto di livello medio alto come i Caraibi possa soffrire dei condizionamenti del mercato e quindi dell'attesa per la prenotazione fino all'ultimi minuto. Un'attesa non del tutto ingiustificata: le agenzie fanno notare, infatti, come soprattutto le Grandi Antille ormai vengano vendute praticamente solo in condizioni di presenza di offerte. Ecco quindi che per un turista l'attesa dell'offerta rappresenta un dato vantaggioso, anche perché molti fra i dettaglianti che hanno preso parte al sondaggio sottolineano come la destinazione sia sempre richiesta, ma i budget si vadano limando.

Un dato che inquadra appieno come anche i target medio alti stiano soffrendo della situazione di incertezza economica e siano meno propensi ad affrontare la spesa di viaggio. Tanto è vero che fra i dettaglianti molti sottolineano come anche sull'area stia aumentando la richiesta di crociere, viaggio che garantisce un rapporto qualità prezzo più appetibile.



Tempi diversi

Piacciono i Caraibi agli italiani, ma i classici pacchetti della durata standard di una settimana in villaggio cominciano a stare stretti al mercato italiano. "Sempre più spesso da una parte della clientela - dice Laura Ingargiola, titolare dell'agenzia Cts Burlamacco - mi arrivano richieste di una durata più elestica fra la prima e la seconda settimana di soggiorno". Insomma, una settimana è troppo poco e due sono sicuramente troppe. Per questo le agenzie chiedono agli operatori di proporre soluzioni alternative, che consentano di poter raggiungere le destinazioni caraibiche sempre con voli diretti, possibilmente charterizzati, per mantere i prezzi a livello medio, ma ampliando il ventaglio di combinazioni sulla durata del viaggio.



Il successo del villaggio

La vacanza da sogno per eccellenza dei turisti italiani trova il suo pieno compimento nel prodotto villaggio. È, infatti, la struttura all inclusive la più richiesta dai clienti alle agenzie di viaggi, che nel sondaggio di TTG Italia confermano con larga maggioranza il successo del prodotto. Per oltre il 57 per cento degli agenti, infatti, la forma di vacanza più richiesta per i Caraibi è la sistemazione in villaggio o in resort per la classica settimana di completo relax.

Funzionano anche molto, però, i combinati, come conferma l'oltre 20 per cento di risposte al sondaggio. L'area, infatti, si presta come estensione mare di un tour negli Stati Uniti, in particolare se si sceglie qualche destinazione continentale, come le spiagge di Cancun in Messico, che quest'anno hanno registrato un forte ritorno sul mercato italiano dopo gli allarmi del 2009 legati all'epidemia di influenza A, che aveva paralizzato i flussi verso il Paese del Centroamerica.

In decisa crescita le crociere, come evidenzia quasi il 14 per cento degli agenti interpellati, che confermano una tendenza già evidenziata dagli ultimi dati della Caribbean tourism organization, secondo la quale il 2010 ha fatto registrare una crescita del 6 per cento nel traffico crocieristico fra le isole dell'area.

"Sarebbe interessante - sottolinea a questo proposito Davide Cassano, direttore tecnico di Marasma Viaggi - che le nostre maggiori compagnie di crociera lasciassero nel periodo estivo almeno una nave sui Caraibi. Avrebbe un grande potenziale visto il vincolante perido di vacanza degli italiani". La crociera, sempre a parere delle agenzie, rappresenta anche una soluzione interessante per il rapporto qualità prezzo, che permette anche ad una famiglia di concedersi un viaggio ai Caraibi rimanendo all'interno di un livello di prezzo medio. Emerge, inoltre, dai dati del sondaggio un nuovo trend, che vede la richiesta di pacchetti sempre più flessibili, sia sulla durata sia sulla possibilità di realizzare il fly&drive.

Pubblicato il 31/01/2011

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