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Caraibi, un viaggio per tutti i target

di Francesco Zucco

Caraibi, una boccata d’ossigeno per il turismo organizzato. In un contesto in cui alcune destinazioni storiche arrancano, l’area dell’America Centrale (tra isole e parte continentale) continua a garantire numeri, fatturati e stabilità.

Piace alle crociere, che possono venderle anche come estensione per i viaggi di nozze negli States; piacciono ai villaggisti, che possono contare su uno scenario naturale con pochi competitor. Piacciono alle compagnie aeree, che possono contare su una destinazione long haul (e in quanto tale, per ora, non assediata dalle low cost) che funziona bene sia per la linea, sia per il charter.

“Trovare dei punti deboli è davvero impossibile” taglia corto Francesco Paradisi, senior business development manager per l’Italia di Norwegian Cruise Line. Risultato? Non importa quale target si abbia di fronte, spesso la risposta alla fatidica domanda ‘dove mi mandi in vacanza?’ può essere ‘Caraibi’. “Si tratta di un prodotto che accontenta una moltitudine di target - afferma Massimo Broccoli, direttore commerciale Veratour -, in quanto si adatta bene alle esigenze di tutte le tipologie di clientela”.

In molti, però, sottolineano il gradimento da parte delle coppie, “e non solo per i viaggi di nozze”, come evidenzia Angelo E. Cartelli, direttore commerciale Eden Travel Group. Ma questo non vuol dire che famiglie o senior non possano trovare la soluzione più adatta a loro.

Promossi e bocciati
Il motivo della preferenza da parte dei viaggi di nozze forse è da ricercare nell’unico vero scoglio per coloro che scelgono una vacanza ai Caraibi: i collegamenti. “I voli, a volte, possono essere scomodi, prevedendo più scali” fa notare Sonjia Radicevic, product manager della destinazione di Idee per Viaggiare. Aspetto messo in luce anche da Giorgio Trivellon, responsabile vendite Club Med Italia: “I nostri resort si trovano spesso su isole, motivo per cui non sempre il volo è così agevole e frequente”. Per le coppie di honeymooner, tuttavia, non si tratta di un ostacolo insormontabile. I quali, spesso, inseriscono i Caraibi all’interno di una vacanza più ampia. “Combinando una o più isole al soggiorno negli Usa o in Messico, riescono a trascorrere una luna di miele unica”, aggiunge la p.m. di Ipv.

Ma la posizione non avvantaggia solo chi lavora con gli itinerari: anche Paola Preda, country manager Italia di Sandals Resorts International, sottolinea l’importanza di “offrire al cliente un prodotto che si abbina perfettamente ai tour negli Stati Uniti come estensione mare”. Il fattore distanza, comunque, viene completamente ripagato una volta giunti a destinazione.

Su questo, i vari operatori non hanno nessun dubbio: il vero punto di forza è il mare e la natura. Per Sante Vitale, direttore commerciale di Press Tours, i Caraibi sono una garanzia per tre motivi: “Primo, il clima sempre temperato. Secondo, le spiagge e il mare da sogno. Terzo, la situazione politica stabile”. Un aspetto, quest’ultimo, che viene messo in evidenza anche da Valeria De Bonis, product manager Caraibi di America World: “Il fattore sicurezza non è affatto trascurabile di questi tempi”.  

I tre plus elencati sopra ricalcano l’opinione di una buona parte del mercato e che rendono il prodotto appetibile anche al target meno disposto a sottoporsi a scali e voli prolungati: quello delle famiglie. “Questa è una delle tipologie di clientela principali nel periodo estivo - nota Gianni Rotondo, country manager Italia di Rccl -, anche perché il nostro è un prodotto che si rivolge proprio alle famiglie”. E, passando la parola alle compagnie aeree, arriva la conferma: “I passeggeri in partenza da Milano e Verona - riporta Massimo Gaggianesi, managing director di Mst, gsa per il Nord Italia di Cubana de Aviacion - sono famiglie, giovani e senior, oltre al traffico etnico”.

Insomma, ce n’è per tutti. Senza dimenticare due altri vantaggi considerevoli, sottolineati da Andrea Andorno, direttore commerciale di Meridiana: “La lingua, che gli italiani trovano più vicina alla propria e una generale percezione di accoglienza e sicurezza”. Difficile, in uno scenario come questo, individuare una destinazione che spicchi rispetto alle altre. Al di là del colosso Cuba (che, negli ultimi tempi, ha vissuto una seconda giovinezza), l’offerta immessa sul mercato italiano si spartisce  tra le diverse isole.

Anche perché, come rimarca Birgit Gfölner, manager Star Clippers per l’Italia, l’area offre “una miriade di variazioni da un’isola a un’altra”. E, a proposito della tipologia di prodotto offerta dalla compagnia, i velieri, aggiunge: “Ai Caraibi c’è anche un regime dei venti molto stabile e favorevole che ci rende possibile la navigazione per circa il 70 per cento del tempo”. L’offerta sfaccettata comporta anche un altro fenomeno: “Di anno in anno - spiega Paolo Pierro, product manager Caraibi di Naar - vi sono destinazioni che suscitano maggior interesse rispetto ad altre per motivi di tendenza o di moda”.

Il grande fascino delle isole private
Oltre a tutto questo c’è una tipologia di prodotto ben radicata nei Caraibi, che fa la felicità dei crocieristi: le isole private. “Per noi, Cocobay e Labadee (le due isole targate Rccl) sono uno dei principali prodotti dell’area” spiega Rotondo di Rccl. Tra le novità degli ultimi mesi, anche Harvest Caye, “la destinazione privata in stile resort caraibico - spiega Paradisi di Norwegian Cruise Line - sviluppata da Norwegian in Belize, inaugurata a novembre 2016”. In arrivo anche Msc Crociere, come spiega il country manager Leonardo Massa: “A novembre 2018 inaugureremo la riserva marina di Ocean Cay, isola delle Bahamas presa in affitto dalla nostra compagnia. Sarà quindi una destinazione riservata esclusivamente ai nostri crocieristi”.

Anche da questo punto di vista, dunque, ai Caraibi sembra esserci spazio per tutti. Isole, contesto naturalistico, prodotto, target trasverale. Inevitabile, dunque, che i prossimi mesi vedano anche ulteriori investimenti.

I piani d’investimento per il futuro
“Siamo sempre alla ricerca di nuove opportunità di espansione, soprattutto in Repubblica Dominicana e Messico. La condizione necessaria è il fattore spiaggia”. Giuliana Carniel, sales & marketing manager Europe di Viva Wyndham Resorts riassume così la strategia sui Caraibi. Un’area sulla quale le attenzioni continuano ad essere alte.  

E anche i tour operator fanno la loro parte, come dimostrano gli investimenti appena portati a termine. “Le grandi novità di Viaggidea sono Cuba e Antigua raggiungibili con il charter”, afferma Matteo Gambardella, contracting manager Caraibi di Viaggidea. “Per Settemari abbiamo aperto a Natale 2016 la destinazione Cuba - sottolinea Federico Gallo, direttore prodotto del tour operator -. Anche il Messico festeggia il primo anno con ottimi risultati”. Scommette sull’area anche Oceania Cruises, del gruppo Ncl, che raggiungerà Cuba il prossimo marzo, come riporta Bernard Carter, svp and managing director Emea della compagnia: “Abbiamo quasi esaurito cabine e suite su tutti e tre i viaggi in programma”.

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