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Uno spirito libero

Un prodotto ancora di nicchia che convince i viaggiatori interessati a vacanze attive e avventura, con particolare attenzione al target young

È la vacanza degli spiriti liberi. Il Canada punta a sfruttare il suo asset principale, la grande estensione e il senso di libertà degli ampi spazi disponibili, per costruire una serie di prodotti il più possibile attrattivi verso i mercati mondiali.

La linea promozionale per il 2014, così come si sta presentando nelle prime uscite che il Paese sta effettuando sui suoi mercati target (Gran Bretagna, Germania, Francia e Australia), punta dritta a valorizzare il carattere più profondo della destinazione, la sua caratteristica dominante. E si rivolge principalmente ad un target giovane, che guarda con interesse ad una vacanza friendly e ricca di possibilità di esperienze soft adventure.

A fare da architrave portante del successo del Paese dal punto di vista turistico, la forza del brand. Negli anni, i diversi istituti di ricerca hanno confermato come il Canada venga identificato nel mondo come una nazione positiva, con un’alta qualità della vita, una forte attenzione all’ambiente e alla sicurezza. L’ultimo studio in ordine di tempo che mette al primo posto il brand Paese è il Country RepTrak report, realizzato dal Reputation Institute, che sottolinea la fiducia e l’ammirazione del pubblico nei confronti della destinazione.

Obiettivo della Canadian Tourism Commission è monetizzare questo valore d’immagine stimolando i flussi  internazionali attraverso la proposta di prodotti che vadano a cementificare i valori costitutivi del brand Paese.

Nascono così proposte legate al turismo natura e benessere, che sfruttano il paesaggio unico per rendere più attrattivi prodotti classici come il golf, o linee di sviluppo che passano attraverso la riscoperta delle radici autoctone della civiltà delle prime nazioni indiane.

Una politica premiante, a vedere i dati della destinazione. Nei primi 11 mesi dello scorso anno il Paese ha registrato, infatti, oltre 15,5 milioni di arrivi, con una crescita complessiva dell’1,6 per cento. Anche dall’Italia, malgrado una leggera contrazione (al di sotto del punto percentuale), i flussi sono cospicui, tanto che il nostro mercato, pur non essendo uno dei principali per il Canada, è uno dei bacini sui quali la Ctc effettua un attento monitoraggio.

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