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Spinta dai Paesi emergenti

Due milioni 251mila arrivi solo nel primo trimestre, con un incremento del 6,7 per cento rispetto allo stesso periodo dell’anno precedente.

Il Canada ha innestato la marcia della crescita in questo primo scorcio del 2012 e, soprattutto grazie a un incremento a ritmi vertiginosi dei mercati emergenti, prende il largo e mette in cassa un ottimo primo trimestre e una buona prospettiva per l’intero anno. Il primo bacino per il Paese della foglia d’acero resta sempre quello degli Stati Uniti, che ha la forza della prossimità. Con 1milione 580mila 796 arrivi, gli Usa chiudono il primo trimestre con un incremento del 5,2 per cento sui dati dell’anno precedente, mentre nel solo mese di marzo la crescita di pax è stata del 6,5 per cento.

Ma a mostrare gli incrementi più significativi in termini percentuali sono stati il Giappone, in fortissima ripresa soprattutto nel mese di marzo, il Messico e la Cina. I flussi giapponesi hanno segnato una nettissima ripresa dopo lo stop forzato dello scorso anno, legato al terremoto e all’incidente nucleare che hanno colpito il Paese. Per questo, non stupisce il +56,1 per cento del mese di marzo, né il +29,7 per cento fatto registrare nel primo trimestre 2012, che in numeri reali ha significato 39mila 901 arrivi nei tre mesi.

Una forte spinta è arrivata dalla Cina, che nel trimestre è cresciuta del 25,9 per cento con 43mila 926 arrivi, e dal Messico, con 25mila 279 pax e una crescita anno su anno del 25,3 per cento. Incremento a doppia cifra anche per altri mercati emergenti, come l’India, che chiude il trimestre con un +14,4 per cento e 21mila 471 arrivi, il Brasile, che continua nella sua crescita e dopo un 2011 di fortissimi incrementi continua a tenere il passo, e realizza un +10,6 per cento nel primo trimestre con 17mila 837 pax.

Ma interessante è anche la performance di Hong Kong, che chiude il trimestre con un +6,5 per cento, ma nel solo mese di marzo totalizza 7mila 660 arrivi, con un crescita anno su anno del 26,1 per cento, mentre Taiwan scende sotto le aspettative, e pur registrando un incremento del 6 per cento sui dati del trimestre, cala nel mese di marzo del 9,8 per cento, con soli 2mila 464 arrivi. Peggio fa solo la Corea del Sud, a -7,7 per cento sul trimestre e a -7,9 sul mese di marzo.

Il ruolo dell'Europa

Se a trainare il successo del primo trimestre canadese sono i Paesi emergenti, anche i mercati europei non deludono le aspettative del Canada. Prima fra tutti la Germania, che nel trimestre fa registrare un picco di arrivi, con un incremento del 20,8 per cento a 40mila 568 pax. Nel solo mese di marzo, la crescita dal mercato tedesco rispetto all’anno precedente si attesta sul 30,8 per cento, con 16mila 255 arrivi.

Ma la Germania non è l’unico bacino emissore europeo in buona progressione: meno forte in termini di numeri reali, ma ugualmente intenso è l’incremento del mercato spagnolo, che nel trimestre ha fatto registrare un +22,9 per cento e nel solo mese di marzo del 36,3 per cento. L’Italia si posiziona bene: con 10mila 408 arrivi la Penisola chiude il trimestre a +7,6 per cento, mentre il mese di marzo non si presenta particolarmente brillante, e totalizza 3mila 944 pax, con +2,7 punti percentuali in più pari data sul 2011.

A doppia cifra la crescita del mercato svizzero, che nel trimestre incamera un +10 per cento con 13mila 100 arrivi. Discorso diverso per Francia e Uk, mercati chiave del Paese: con 98mila 433 arrivi nel trimestre la Gran Bretagna resta il secondo Paese emissore per il Canada, a +4,8 per cento, mentre la Francia è terza, con 72mila pax e un +4,1 sui tre mesi del 2011.

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