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Una questione di prezzo

di Cristina Peroglio
Secondo i dettaglianti la ripresa della destinazione è più legata ai costi che alla paura delle radiazion

Riparte lentamente, la destinazione, a quasi un anno dagli eventi di Fukushima. E più ancora della paura per le conseguenze dell'incidente alla centrale nucleare, quello che sembra frenare il mercato italiano è un problema di costi. "Per quanto ci riguarda, il Giappone sembra essere caduto nel dimenticatoio - dice Valeria Torchio, responsabile di agenzia di Last Minute Tour Caboto a Torino -. Anche perché il budget per affrontare un viaggio verso la meta è decisamente impegnativo". Anche perché i prezzi, malgrado gli eventi negativi, non sembrano essere scesi più di tanto: "L'ostacolo maggiore è sicuramente il prezzo - spiega Katia Di Leo, titolare di Bajana Viaggi a Firenze -. Quello a cui abbiamo assistito, infatti, è stata una contrazione nell'offerta: un'operazione che, accanto al rafforzamento dello yen rispetto all'euro, non ha certo contribuito ad abbassare i costi del prodotto".

Eppure, qualcosa si muove. "Registriamo un aumento delle richieste, anche se i numeri sono più bassi rispetto a quelli degli altri anni - rileva Daisuke Sunada, manager outbound di Selene Viaggi a Roma -. Sicuramente la paura delle radiazioni è rimasta, anche se i circuiti turistici non sono stati toccati. Ma, come sempre, le cattive notizie influenzano più di quelle buone".



Una lunga strada

Il recupero della popolarità registrata dal Paese all'inizio del 2011 sarà, secondo le agenzie, una strada lunga. "Erano almeno un paio di anni che il Giappone era diventato più interessante per il turismo italiano - spiega Amalia Brugnolo, supervisor sales and marketing del settore outgoing di Jalpack a Roma -, anche grazie a festival, cinema, eventi che hanno contribuito a diffondere la cultura del Paese in Italia. Ad oggi, registriamo una ripresa appena partita, con qualche prenotazione da marzo in poi. Fino a dicembre ci siamo limitati ad avere traffico etnico e business".

Una conferma sulla popolarità del Giappone arriva da Salerno: "Abbiamo venduto diversi viaggi di nozze e anche un gruppo organizzato da noi, due anni fa - racconta Rosa Sarluca, addetta vendite di Milagro Travel -, ma adesso è davvero tutto fermo". E anche alcuni prodotti in combinato vengono meno incontro ai desideri del cliente: "Funzionavano combinati Australia e Giappone, o Giappone e Polinesia - spiega Laura Rossi, titolare di Extravel a Roma -, ma adesso è difficile proporli. Registriamo interesse, ma le prenotazioni ancora non arrivano".



I viaggi di nozze

Un dato che si riscontra nelle agenzie è che la destinazione viene scelta soprattutto dagli honeymooner. "Sono comunque piccoli numeri - dice Davide Scalverano, titolare Giulio Cesare Viaggi a Torino -. Accanto a questo target, si muovono alcune nicchie di appassionati, che magari chiedono soltanto il biglietto aereo". Spinta principale ad abbinare la luna di miele a un viaggio in Giappone è, secondo molti, il prezzo. "Non è sicuramente una meta cheap - spiega chiaramente Anna Cominotti, titolare di Jailpur Viaggi a Brescia - e il viaggio di nozze è il momento in cui si ha una maggiore disponibilità di spesa".

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