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La diversificazione

di Domenico Palladino

"I dati del trimestre lo dimostrano: siamo riusciti a diversificare l'offerta turistica e la nostra politica è stata apprezzata dal turismo internazionale". Francisco Javier Garcia, ministro del Turismo della Repubblica Dominicana, commenta così l'andamento dei primi mesi dell'anno, che conferma l'inversione di tendenza dell'inbound nell'isola.

Se il primo mese dell'anno ha fatto registrare 404.264 arrivi, il 5,8 per cento in più sullo stesso mese del 2009, febbraio si è chiuso con un incremento del 2,1 per cento e marzo è terminato a quota 371.244, pari a 3,2 punti percentuali in più rispetto allo stesso mese dell'anno scorso.

Il dato più interessante è arrivato dai Paesi dell'America Centrale e del Sud America, con incrementi nel trimestre rispettivamente del 32,2 e del 52,6 per cento rispetto allo stesso periodo del 2009, ma anche gli Stati Uniti hanno registrato un'ottima performance, con arrivi a più 12 per cento.

Più lenta la ripresa dei mercati europei, che hanno ricominciato a crescere solo nel mese di marzo, passando dai 105.928 arrivi del 2009 a 106.336. Il dato cumulativo del trimestre, tuttavia, è ancora in calo, con una flessione di 3,7 punti percentuali. L'unico bilancio positivo tra i maggiori Paesi è quello  della Spagna, che chiude il trimestre a più 5,9 per cento con 42.872 arrivi. Ancora in difficoltà, invece, l'incoming dall'Italia: il nostro Paese è fanalino di coda tra i mercati europei, con una flessione di arrivi che, nel trimestre, ha raggiunto i 16,5 punti percentuali.


Sull'onda del recupero


La Dominican Annual Tourism Exchange (Date) di Punta Cana è stata l'occasione scelta dal Ministero del Turismo dominicano per fare il punto sull'incoming turistico nell'isola. Un settore che sembra finalmente aver messo il piede sull'acceleratore, a giudicare dalle cifre positive del primo trimestre diffuse dal Banco Centrale Dominicano. "Il 2010 è destinato ad essere un anno decisamente redditizio in termini di turismo - afferma il ministro Francisco Javier Garcìa - e i primi dati in nostro possesso ci spronano a continuare sulla strada degli investimenti e della diversificazione dell'offerta".

Obiettivo prioritario è riposizionare la Repubblica Dominicana nell'immaginario collettivo dei turisti internazionali. "Vogliamo trasmettere un'immagine più sfaccettata del nostro Paese - dice il ministro - e non limitata alle attrattive balneari, valorizzando ad esempio le risorse naturalistiche dell'isola, uniche nel Caribe". Va in questa direzione l'ambizioso piano di rilancio della zona di Barahona e Pedernales, a Sud del Paese. Qui a Canoa sono incominciati i lavori per la realizzazione di un circuito termale, Terma de la Salamandra. "Un progetto - spiega il ministro - che speriamo abbia un forte impatto nello sviluppo socioeconomico della zona e che creerà una nuova nicchia di mercato, legata al turismo benessere, con l'aggiunta di oltre 3mila nuove camere.

Nell'area del circuito termale sorgeranno, infatti, hotel a cinque stelle e, in futuro, anche un aeroporto". È invece programmata per il 2010 l'inaugurazione del complesso di Cap Cana che, oltre a esercizi commerciali, spa e casinò, racchiuderà anche quattro hotel di lusso per un finanziamento che supera i 400 milioni di dollari. "Un altro fiore all'occhiello del nostro piano di sviluppo - commenta Garcìa - che porterà 6mila nuovi posti di lavoro ed è un po' il simbolo della rinascita economica del Paese". Altro progetto interessa Samanà, "dove prevediamo di aggiungere 2mila nuovi posti letto per arrivare, nel Paese, a un totale di 25mila nuovi posti alberghieri entro i prossimi dieci anni".


Per quanto riguarda, invece, le infrastrutture, Garcìa ha annunciato un investimento di 12 milioni di dollari per 58 nuovi progetti che vanno dal rafforzamento della rete autostradale al miglioramento dei servizi aeroportuali negli otto scali.

Ultimo aggiornamento: 13/05/2010

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