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Usa

Una destinazione che non dà segnali di rallentamento

Non accenna a fermarsi la corsa degli Stati Uniti. Nelle agenzie di viaggi il coro è unanime, davanti a un prodotto che ormai da alcuni anni viaggia con il vento in poppa e continua a essere richiesto, al di là delle crisi economiche e della forza più o meno intensa dell’euro sul dollaro.

“È una destinazione che continua a piacere - dice Giulia Gatti, addetta vendite di Friendly Travel a Milano - e d’altra parte c’è davvero di tutto e per tutti i gusti”. La crisi non sembra essere arrivata a rosicchiare i numeri dei turisti italiani verso gli States: “È un prodotto che tira sempre, un classico per i viaggi di nozze - spiega Angelo Formato, titolare di De Rosa Viaggi ad Avellino -. Poi per noi c’è una sorta di retaggio culturale, anche legato all’immigrazione, che fa degli Usa una meta particolarmente amata”.

E cominciano ad esserci i primi sold out: “Già oggi - racconta Annarita Gismoni, responsabile di agenzia di Last Minute Tour Baldo a Roma - iniziamo ad avere qualche difficoltà a trovare posti sui diretti verso l’America in luglio e agosto, senza passare dai tour operator”.

Il who’s who dei clienti
Non esiste, secondo le agenzie, un cliente ‘tipo’ per gli Stati Uniti. “Lo richiede davvero ogni tipo di target, dai viaggi di nozze alle coppie, persino le famiglie, magari quelle che hanno figli grandi” spiega Susanna Mongini, addetta vendite di Oblique Viaggi a Pistoia. Quello che emerge chiaramente, invece, è che gli Usa attirano moltissimi repeater.

“Non si può non tornare negli Usa - dice senza timore di smentite Vittorio Alfieri, addetto vendite di Esploramondo a Roma -: c’è talmente tanto da vedere. E poi bisogna considerare che sono parecchi gli italiani ad avere casa a Miami, quindi c’è un traffico regolare e ripetuto”.

Prezzi caldi sugli hotel
Che un viaggio negli States sia poco costoso non si può dire, ma “le cifre sono comunque abbordabili” dice Claudia D’Amore, addetta vendite di Martinica Viaggi a Fidenza (Parma). Scende nel dettaglio Mariangela Citta, direttore tecnico di Saxton Viaggi a Torino: “Fuori dall’alta stagione si trovano voli per New York anche a 600 o 700 euro. Il problema è che la città è davvero cara dal punto di vista degli alberghi. Un long weekend nella Grande Mela può costare dai 1.200 ai 1.500 euro solo per volo e pernottamento”. Altro discorso è quello che riguarda i tour: “Un tour di 7 giorni, magari con i pasti principali inclusi - dice ancora Citta - si colloca in una fascia di prezzo intorno ai 2.500 euro”.

La clientela, però, si tiene informata: “Molti vengono a prenotare quando i vettori fanno offerte speciali - dice Cinzia Cappello, addetta vendite di Bibatour a Palermo - così risparmia sul costo del volo”. Anche se questo stratagemma spesso non basta a contenere i costi: “Oggi si trovano offerte davvero molto competitive, anche su volo e soggiorno - spiega Paolo Battisti, responsabile reparto incentive di Binomio Viaggi a Padova -: il problema è che a New York ogni cosa che tocchi la paghi, anche l’aria che respiri”.

Che il rapporto qualità-prezzo sul ricettivo newyorkese non sia equilibrato è opinione diffusa: “È un po’ come in tutte le grandi città, anche in altre parti del mondo - dice Formato di De Rosa Viaggi -: paghi un quattro stelle, ma la qualità è almeno una stella in meno”.

I forzati dello shopping
Le spese crescono anche perché l’euro ancora forte è una istigazione allo shopping. “Al momento negli Usa costa tutto meno, soprattutto su alcuni marchi di abbigliamento, e la tentazione di riempire le valigie c’è” spiega Alfieri di Esploramondo, anche se c’è chi consiglia altre vie per gli acquisti. “Io lo dico ai miei clienti - conclude Gatti di Friendly Travel -. Se ci si muove per shopping, meglio Boston, Chicago o Philadelphia: stessi marchi a minor prezzo”.

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