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Usa

Usa: il sogno americano corre in agenzia

Il prodotto è ancora nella mani dei dettaglianti, che costruiscono tour e pacchetti su misura degli italiani

Corrono gli Stati Uniti, e con loro corre il business delle agenzie di viaggi. Non bastano, infatti, la crisi e la congiuntura economica a far sparire il sogno americano dai banconi delle agenzie.

Anzi, il dollaro ancora debole incoraggia non solo il viaggio, ma anche le puntate di shopping nei grandi magazzini della Grande Mela, che continuano ad essere una specie di polo di attrazione per gli appassionati di acquisti.  I dati ufficiali, per una volta, vengono confermati anche dalle adv: Brand Usa registra 810mila arrivi italiani nel corso di undici mesi nel 2011, per una crescita rispetto al 2010 dell’8,5 per cento. E le previsioni assicurano un trend di ulteriore progressione: per il 2012 si parla di un +3 per cento, con 942mila arrivi ed entro il 2016 si spera di centrare l’obiettivo e portare gli arrivi tricolore negli States a 1 milione.

Che poi, per gli italiani, l’America si fermi a New York e alla California con i suoi parchi, tutto sommato, poco importa. Gli agenti sanno che viaggiare negli Usa costa tempo e denaro, due caratteristiche che mancano al turista della Penisola. Per cui si siedono al bancone e tagliano e cuciono un prodotto che possa accontentare, alla ricerca della tariffa migliore, del fly&drive giusto. Il prodotto permette, davvero, di valorizzare le competenze degli agenti, che spesso fanno la differenza.

E se è vero che le ‘strade blu’ dell’America profonda non sono così frequentate dai turisti italiani, gli agenti non si lamentano. Ognuno ha diritto al suo sogno americano, e le agenzie riescono a realizzarlo, magari anche aprendo nuovi orizzonti.
Perché sognare, dopo tutto, è gratis.

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