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Inizia il ritorno in agenzia della destinazione regina

La domanda prosegue nonostante le incertezze

Ha funzionato durante l'inverno con i corridoi turistici. E continua ad assicurare risultati di tutto rispetto ora, con le vacanze di Pasqua alle porte e rotazioni charter dai principali aeroporti del Paese andate sold out. È il Mar Rosso, destinazione che ha sempre contribuito a generare volumi importanti in agenzia e soddisfatto la voglia di vacanze degli italiani grazie al mix di spiagge paradisiache, strutture di livello medio-alto e servizio all inclusive a tariffe competitive.

Un appeal che ben riassume Carlotta Sassatelli Salvadori, contitolare della Viaggi Salvadori di Bologna: “Già durante l'inverno - spiega- abbiamo venduto tanto Mar Rosso, e in particolare Marsa Alam, con un incremento importante a febbraio, per Pasqua, e buone richieste anche per i mesi estivi”. Il segreto? “È una destinazione facilmente raggiungibile, che riesce a soddisfare il desiderio forte di evadere che c'è in questo momento, ma allo stesso tempo versatile”.

I punti di forza
Sulla stessa lunghezza d'onda Angela Valente, direttore tecnico della Sciamanin Viaggi di Molfetta, Bari. “È una meta che non va spiegata o spinta in modo particolare, piace perché è un'alternativa facile alle crociere e al corto raggio”.

Che il Mar Rosso sia particolarmente amato dalle agenzie siciliane lo conferma del resto Fabrizio Leotta, alla guida della Fuorirotta di Siracusa: “A livello economico è la destinazione più competitiva oggi sul mercato, ma anche quella che si raggiunge più facilmente dalla nostra isola, perché bene o male abbiamo collegamenti aerei diretti attivi tutto l'anno, anzi a volte è più facile andare a Sharm che in altre mete del Mediterraneo”.

Ragiona invece sulla prossima summer Paolo Radici, ceo di Travel Hub, Brescia: “Nel panorama del corto e del medio raggio il Mar Rosso è sempre stato considerato dai consumatori finali come un'estensione del Mediterraneo, un'alternativa, e per di più a buon mercato, alla Grecia o alla Spagna, che anche quest'anno sono convinto diventerà uno dei capisaldi della stagione estiva”.

Parla invece di prenotazioni finora concentrate solo su determinati periodi Francesco Marini, team manager della Promesse Viaggi di Fontenuova, alle porte di Roma. “Per la Pasqua e i ponti siamo soddisfatti perché la richiesta è tale che le disponibilità per queste date hanno cominciato a scarseggiare già da febbraio. Però - nota - la richiesta si concentra al momento solo sulla primavera”.

Le criticità
Esperienza simile quella di Serena Cividin, titolare della Cividin Viaggi di Trieste. “Abbiamo chiuso diverse pratiche sul Mar Rosso, ma si tratta sempre di vendite collaterali. Forse - ragiona - incide molto la concorrenza di altre mete medio raggio raggiungibili dai nostri aeroporti del Nord e che in questa fase di ripresa non ancora pienamente consolidata polverizzano un po' le prenotazioni”. È convinto che con una situazione geopolitica più tranquilla la risposta sarebbe stata diversa Stefano Aiello, titolare della Di Paola Viaggi di Campobasso. “Se non fosse scoppiato il conflitto in Ucraina probabilmente le richieste sarebbero state più numerose. Purtroppo l'incertezza generale ha invece fermato le conferme un po' su tutti i fronti, comprese quelle sul Mar Rosso”.

Sebbene le agenzie siano consapevoli che il rincaro delle materie prime non lascerà indenne il mondo dei viaggi, il tema prezzi non sembra al momento destare grandi preoccupazioni. “Da questo punto di vista - osserva Roberta Barrera, contitolare della International Sisley Tour di Torino - non ci sono state grosse oscillazioni o ritocchi all'insù: sia perché i prezzi dell'estate sono già stati fatti da tempo e sia perché la linea di mercato si è già spostata verso l'alto almeno a partire da questo inverno. Rispetto al pre-Covid non si vedono più quote a 700 euro, in genere si parte dai 1.000. Ma anche se i rialzi hanno toccato tutte le destinazioni, bisogna però dire che hanno inciso meno sul Mar Rosso”.

Ma cosa vogliono i viaggiatori in questo momento? “Oltre all'intramontabile Sharm - indica Pietro Romano, titolare della Mesotour di Palermo - stanno chiedendo tanto anche Marsa Alam, scelta soprattutto quando si vuole dare più valore culturale al soggiorno per la possibilità che offre di fare escursioni a Luxor e ai templi di Edfu”.

Che l'Egitto classico abbia del resto ricominciato timidamente ad esercitare il suo fascino lo conferma anche Valente della Sciamanin Viaggi: “Ogni tanto c'è qualche cliente che chiede informazioni sulle crociere lungo il Nilo o sulla possibilità di vedere le piramidi, ma - precisa - l'interesse si spegne quasi sempre mancando ancora l'approfondimento degli operatori”. Le richieste che arrivano in agenzia su questo fronte, osserva Marini della Promesse Viaggi, sono comunque “traslate” in avanti. “La domanda c'è, ma - nota - riguarda piuttosto i mesi autunnali e, a sorpresa, le coppie di sposi”.

Gli impegni dei t.o.
Nonostante le agenzie siano pronte a riconoscere l'impegno degli operatori per tornare all'offerta del pre-pandemia, queste non possono fare a meno di notare come l'obiettivo non sia stato ancora centrato. “La capacità sul Mar Rosso - indica Federica Falchetti, titolare della Alipan di Roma - è ancora lontana dal pre-pandemia. Probabilmente i tour operator preferiscono in questo momento concentrarsi sul web e sulla digitalizzazione invece che investire su nuove strutture. Ma è comprensibile perché in una fase in cui i flussi di cassa sono ancora scarsi, bloccare quote charter e posti letto è un passo molto impegnativo”.

Più che sulle novità di prodotto l'impegno, secondo Benedetto Perrone, alla guida della Robintur di Lecce, si è quindi concentrato sulla qualità. “Molti in questi due anni hanno cercato di ristrutturare, di fare lavori di manutenzione per essere pronti al ritorno dei turisti. I nostri villaggisti hanno ad esempio puntato su una caratterizzazione Made in Italy ancora più spinta: un impegno in più per mantenere standard alti e far sentire gli ospiti a casa”.

Le necessità
Auspica invece un cambio di passo Giuseppe Abbatepaolo, direttore tecnico della Montedelia Tour di Alezio, in provincia di Lecce. “La necessità di ripartire è pressante ed è forse questo il momento favorevole per investire su quote camere o per chiudere nuovi contratti su destinazioni come Sharm e Marsa Alam che - ricorda Abbatepaolo - negli ultimi anni erano diventate il punto di riferimento di turisti russi e ucraini e su cui si riaccenderà presto la corsa agli slot”. Ma che la filiera ci vada ancora con i piedi di piombo lo conferma anche Federica Bellinazzi, proprietaria della Islas Do Sol di Livorno: “Gli operatori hanno fatto la scelta di investire solo su strutture certificate o dove sono sicuri di realizzare buoni tassi di riempimento”.
Amina D’Addario

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