Con 697mila 360 arrivi dall’Italia nel 2014, la Turchia si conferma una delle mete più gettonate dai vacanzieri della nostra Penisola.
A livello generale, il Paese ha ospitato 36,8 milioni di turisti internazionali, con una crescita del 5,5 per cento in più rispetto all’anno precedente. Primi in graduatoria sono i tedeschi, seguiti dai russi e dai britannici.
A differenza degli altri mercati, però, quello italiano ha una stagionalità più ampia: non solo l’estate per il prodotto mare, ma anche e soprattutto l’inverno e i periodi di spalla.
Le principali attrattive della meta per il mercato italiano, infatti, riguardano in particolare il prodotto culturale e short break, con Istanbul in testa fra le destinazioni più richieste. È un trend ben noto, questo, all’ente del turismo del Paese, che, infatti, per l’Italia mira alla diversificazione del prodotto, puntando sia sui grandi classici come la Cappadocia, Izmir, Efeso, Pamukkale e Bodrum, sia su destinazioni meno note, come Çesme e Alacatı (in provincia di Izmir) o come Marmaris, Fethiye e la Penisola di Datca (in provincia di Mugla).
Accanto ai classici tour che uniscono il prodotto culturale a un’estensione mare, il Paese ha iniziato a proporsi come destinazione wedding, grazie alla possibilità di volare in mongolfiera sopra i Camini delle Fate in Cappadocia, e come meta per pellegrinaggi religiosi sul cammino di San Paolo. In crescita il turismo termale e quello sportivo, soprattutto il settore golfistico (famosi i campi a Belek, Antalya). Si sta ponendo molta attenzione anche al target dei giovani, per la loro capacità di attivare un meccanismo promozionale attraverso i social.
Turchia, una meta a caccia di diversi target
Accanto ai classici l'ufficio del turismo sta proponendo il Paese anche a nuove tipologie di clientela, dal wedding agli sportivi
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