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Il nodo irrisolto dei prezzi

di Domenico Palladino

Le agenzie di viaggi continuano a macinare business con il prodotto mare Italia. A passare attraverso le mani dell'intermediazione per prenotare le vacanze nel Belpaese è circa il 60 per cento degli italiani, uno share che conferma le adv ancora come primo canale di vendita. Lo sanno bene i tour operator, che vedono il prodotto balneare italiano come una facile leva per far quadrare i bilanci dell'anno, e si sono tutti attrezzati per proporre la loro offerta.

Le agenzie, di conseguenza, registrano una sovrabbondanza di offerta e di cataloghi, che spesso rende difficile destreggiarsi per proporre al cliente le migliori soluzioni. Il problema delle adv, infatti, è riuscire a chiudere le pratiche su un prodotto che alla fine dei conti sembra risultare sempre troppo costoso rispetto alle altre destinazioni del Mediterraneo, tanto che i competitor molto spesso hanno la meglio sulla scelta definitiva del cliente.


Una tesi, quella del caro prezzi, a cui ribatte a muso duro il Sindacato balneari italiani. Nel centro del mirino, spesso, finisce proprio il caro spiaggia: un discorso che il presidente dei balneari, Riccardo Borgo, non accetta. "I prezzi sono stabili - dice - e se c'è un aumento è solo un allineamento all'inflazione. D'altra parte, quello della spiaggia è un servizio, e i servizi si pagano".
Malgrado le difese d'ufficio, il fai da te è pratica comune e diffusa, spinta soprattutto dalle tariffe, considerate troppo alte. E gli agenti puntano il dito contro gli alberghi, colpevoli di immettere sul mercato offerte vantaggiose e di essere ben contenti di poter trattare direttamente con il cliente finale.

Il mare Italia continua, però, ad essere uno dei prodotti più richiesti, complice la vicinanza delle destinazioni e la sicurezza di trascorrere una vacanza "in casa". La meta più gettonata dagli italiani per l'estate al mare è la Sardegna, ma la novità del 2010 è l'affacciarsi della Basilicata nell'offerta della distribuzione. Per quanto riguarda gli stranieri, invece, la prima scelta è per la spiagge della Toscana, vero cavallo di battaglia nell'offerta dei tour operator esteri.
La spesa che le famiglie affrontano, cercando di assicurarsi 15 giorni di vacanza, secondo le adv va dai 2mila ai 3.500 euro, a seconda della soluzione ricettiva scelta. E torna in agenzia la voglia di prenotare prima, soprattutto per chi viaggia con la famiglia.

 

"La spiaggia italiana, prodotto da tutelare"

"Un prodotto tipico italiano, come la mozzarella di bufala o il vino". Questo è il sistema degli stabilimenti turistici che popolano le coste tricolori secondo Riccardo Borgo, presidente del Sib, il sindacato balneari italiani. E, come tutti i prodotti tipici, deve essere tutelato. È questa la richiesta che Borgo avanza nei confronti del Governo, perché si muova in questo senso verso l'Europa. "Il Governo deve difendere un modo di fare turismo che è nostra specifica caratteristica - dice Borgo - perché lavoriamo per innalzare sempre la qualità".

Non è proprio andato giù ai balneari l'intervento della Ue, che ha aperto una procedura di infrazione verso l'Italia per mancanza di concorrenza nell'assegnazione delle concessioni demaniali. "Secondo la Ue - spiega Borgo - le aree di spiaggia vanno riassegnate ogni 6 anni, e senza tenere presenti i diritti di chi le ha già in gestione. Questo blocca tutte le prospettive di investimento a lungo termine. Dal 2001 noi siamo riconosciuti come imprese turistiche e come tali dobbiamo avere una stabilità". Il Governo ha poi ottenuto dalla Ue una proroga alla regola delle concessioni fino al 2015, ma questo non soddisfa il Sib, che sta lavorando per trovare una soluzione "per difendere il sistema spiaggia italiano".

Che però, secondo clienti e operatori, risulta sempre troppo caro. "Non è affatto vero - ribatte il presidente -; manteniamo i prezzi invariati e se proprio li aumentiamo, si tratta di un 5 per cento ogni tre anni. D'altra parte, noi creiamo un servizio per il turismo balneare, e i servizi devono essere pagati". Poi elenca le promozioni che i balneari mettono in campo nel corso della stagione, dagli abbonamenti che abbattono del 50 per cento il costo giornaliero della spiaggia alle offerte per i giovani, fino ai pacchetti dedicati a chi sta in spiaggia solo mezza giornata. "Siamo imprenditori - conclude -, anche noi sappiamo che dobbiamo stare sul mercato".


Ultimo aggiornamento: 03/05/2010

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