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La sfida è fare sistema

È il trend di quest’anno per gli aeroporti italiani: da soli non si arriva da nessuna parte. Che siano fusioni societarie o semplici aggregazioni di soggetti indipendenti, la scelta degli aeroporti della Penisola è di mettere insieme le forze per creare una maggiore massa critica nei confronti dei competitor nazionali e internazionali.

E soprattutto per poter offrire un sistema integrato a clienti e vettori, per aumentare le mete raggiungibili e realizzare un’offerta segmentata sui diversi target di passeggeri.

È la via intrapresa dagli aeroporti del Nord-Est, che ormai da due anni stanno lavorando verso questo obiettivo. Il risultato è quello di ottenere una mappa diversificata di servizi all’interno della catchment area, mantenendo le vocazioni originali dei singoli scali: Venezia per l’intercontinentale di linea, Treviso per le low cost, Verona per il charter long haul e la linea di corto e medio raggio, infine Brescia per il cargo.

Gli aeroporti del Nord-Est non sono gli unici che stanno lavorando in questo senso: è del maggio scorso la fusione delle società di gestione degli aeroporti di Firenze e Pisa e la nascita di un unico soggetto per guidare la crescita complessiva del sistema aeroportuale della regione. La nuova società, che ha tenuto la sua prima assemblea nei giorni scorsi, ha preso il nome di Toscana Aeroporti, un chiaro segnale della forte attività territoriale che i due scali vogliono svolgere.

Ma anche i grandi pensano a fare sistema. È il caso degli aeroporti di Milano, controllati dalla Sea, che sta lavorando con Sacbo, la società di gestione dello scalo di Bergamo Orio al Serio, verso l’integrazione. Le due società hanno, infatti, dato mandato all’Università di Bergamo di valutare la possibilità della costituzione di un solo soggetto per la gestione dei tre aeroporti. Intanto, Malpensa si è rifatta il look in vista dell’appuntamento con Expo.

Ma nelle graduatorie mondiali continuano a svettare nelle posizioni di testa gli aeroporti orientali: l’alta classifica è appannaggio del Changi di Singapore, dell’Incheon di Seoul, dell’aeroporto internazionale di Hong Kong e del Tokyo Haneda. Si inserisce però al terzo posto in graduatoria un europeo, lo scalo di Monaco, che, unico fra gli occidentali, ottiene la valutazione ‘Five Stars’.

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