L'epoca delle vacche grasse è finita per il settore turistico. Fino a qualche anno, c’erano ancora soldi e questo permetteva alle Amministrazioni Regionali e Provinciali di distribuirli e utilizzarli in campagne pubblicitarie di dubbio esito, in promozioni e presentazioni in Paesi lontani ma anche di investirli, per esempio, attraverso contributi a pioggia nella fallimentare esperienza degli STL. Quei tempi ormai sono lontani e difficilmente ritorneranno.
Nella promozione e nel marketing turistico si è sempre stati poco inclini all'inventiva e alla possibilità di sfruttare opportunità di visibilità indiretta. D’altra parte, i soldi c'erano, i turisti continuavano ad arrivare e il problema non si poneva. Per lo meno non con urgenza.
I tempi purtroppo sono cambiati. Oggi, riuscire ad ottenere un po' di visibilità in un mercato sempre più competitivo è molto difficile così come lo è fare promozione con budget ridotti. È quindi necessario reimpostare il modo di pensare e di agire di molte delle nostre Amministrazioni. Il co-marketing, il co-branding - non quello fasullo in stile Ryanair - il crowdmarketing sono delle valide soluzioni così come altrettanto importante è fare un utilizzo migliore, in chiave strategica, del Social Media Marketing. Il Destination Social Media Marketing deve diventare, come lo è già in altri paesi, il principale strumento di promozione delle destinazioni turistiche. In un mercato turistico dove è più importante quello che dicono e si dicono i turisti, la loro opinione e le loro raccomandazioni piuttosto che la promozione e la pubblicità istituzionale delle destinazioni, utilizzare nuove forme di marketing, come il viral marketing e il content marketing, diventa fondamentale.
Questa riflessione nasce spontanea dopo avere visto l'iniziativa della Regione Basilicata, che in modo rispettoso ma sfacciatamente abile, ha fatto una operazione di co-marketing con il Vaticano. Il dono di un presepe monumentale realizzato dal Maestro Francesco Artese, considerato tra i più importanti rappresentanti della scuola presepistica meridionale, è un ottimo e ben riuscito esempio di un’operazione di marketing promozionale turistico.
Sicuramente non sarà gratuita ma la visibilità che ne conseguirà porterà un ROI molto elevato. Ma sopratutto è meritevole che la Regione Basilicata sia stata capace di cogliere o di creare un'opportunità nuova, sfruttando l’immagine e la visibilità di un altro per avere un ritorno proprio. Sicuramente questo presepe, che non è altro che una riproduzione in miniatura e contestualizzata dei Sassi di Matera, è un’azione pubblicitaria che altrimenti non sarebbe stato possibili realizzare a causa dei costi proibitivi.
Unire il Divino all’umano è sempre complicato e a volte pericoloso, ma in questo caso se è stato commesso un peccato….si può anche perdonare!
Il 2013 sarà per quasi tutte le destinazioni turistiche molto difficile: scarsità di risorse economiche, domanda in stagnazione, budget limitati e una certa aria di depressione. Sarà quindi necessario e soprattutto doveroso abbandonare le vecchie abitudini e cercare nuove strade.
Twitter @josepejarque