Ultimo aggiornamento alle 12:51
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Competizione fra online e offline

La distribuzione ha ben chiaro nel mirino chi sono i competitor sul prodotto, e si divide quasi equamente ad attribuire le colpe della disintermediazione del mare Italia.

Il 45,4 per cento dei partecipanti al sondaggio punta il dito su internet, il 43,3 per cento direttamente sulle strutture ricettive.
Essenzialmente, è la somma di entrambe le cose che allontana i clienti dalle agenzie.

"Il problema più grosso - illustra Claudia Guerrieri, titolare di Pommer Viaggi a Osteria Nova di Poggio Moiano (Rieti) - sono, come sempre, gli albergatori che vendono direttamente, applicando prezzi più bassi rispetto a quelli offerti dai tour operator, Se non esisterà una coesione fra tutti i rami della filiera turistica in Italia purtroppo sarà sempre peggio. Noi offriamo con professionalità i prodotti e poi i clienti vanno a verificare o direttamente con la struttura o su internet e trovano prezzi più bassi”.

Il problema dei t.o.
Le agenzie non mettono neppure troppo sotto accusa i tour operator per la scarsa competitività del prodotto che possono offrire ai clienti. “È difficile anche per i t.o. fare dei buoni contratti con gli albergatori - dice Martina Morozzi, banconista di Vicariato Viaggi a Scarperia (Firenze) -; spesso sui loro siti ci sono offerte più basse”.

Certo, non è che i t.o. vengano giustificati in toto. Nel sondaggio, il 68 per cento dei dettaglianti punta il dito sul rapporto qualità/prezzo, identificato come la nota dolente del prodotto. “Le quote di iscrizione, con ulteriore aggiunta di assicurazioni più o meno obbligatorie, applicate dai t.o. appesantiscono i preventivi delle agenzie dettaglianti - lamenta Gianpietro Costa, titolare Colibrì Viaggi ad Azzano Decimo (Pordenone) - e la rigidità delle proposte limita la richiesta dei clienti”.

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