Ultimo aggiornamento alle 14:44
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Il punto di vista del ricettivo

Come spiegano le Federalberghi, l'estate mostra segnali di ripresa

Sono sempre state le destinazioni di punta dell’estate italiana. E anche quest’anno, nonostante le incertezze ancora legate alla pandemia e alla guerra in Ucraina, la Sardegna e la Sicilia si confermano in cima alle preferenze dei viaggiatori sia italiani che stranieri.
“Fino a metà febbraio - spiega il presidente di Federalberghi Sardegna Paolo Manca - abbiamo visto un grande fermento nelle prenotazioni, con numeri del tutto simili se non migliori rispetto al pre-Covid”. La crisi nell’Europa dell’Est ha però improvvisamente sparigliato tutte le carte. “Nelle ultime settimane abbiamo dovuto fare i conti con una flessione del 30 per cento delle richieste. Ora i numeri sono in recupero, ma è innegabile che la guerra stia rallentando le prenotazioni da tutti i mercati europei e abbia azzerato il mercato russo”. Un bacino, quest’ultimo, che valeva in termini di presenze solo l’1,5 per cento dei flussi dell’isola e circa 220mila turisti a stagione, ma che, nota Manca, “generava un fatturato di circa 100 milioni di euro”, con ricadute importanti soprattutto per la Costa Smeralda e la zona attorno a Santa Margherita di Pula. A preoccupare è però anche l’incertezza relativa ai voli estivi operati in continuità territoriale da Roma e Milano. “Ancora oggi - denuncia il rappresentante di Federalberghi - è impossibile prenotare un volo per la Sardegna dai due principali aeroporti italiani dopo il 14 maggio. Ma perché arrivare alla soglia dell’estate senza avere la possibilità di programmare e dare certezze agli operatori? Questo non significa che non verrà nessuno in Sardegna, ma è certo che in questo modo stiamo perdendo turisti, soprattutto stranieri”.

Le stime di Torrisi
Fotografia con meno ombre, invece, quella scattata dal presidente di Federalberghi Sicilia, Nico Torrisi: “I numeri previsionali sono molto positivi soprattutto a partire dal secondo semestre, con prenotazioni che addirittura lasciano presagire il superamento dei livelli del 2019 e una ripresa importante sia del mercato nazionale che di quello internazionale, oggi facilitata dal potenziamento di rotte e frequenze verso la Sicilia”. Ad ogni modo, evidenzia Torrisi, i numeri non autorizzano facili ottimismi. “È vero che abbiamo la possibilità di fare un’ottima estate, ma non dimentichiamoci che veniamo da un inverno complicato. Guai a far passare il messaggio che una sola stagione possa risolvere i problemi di una crisi durata due anni”.
Amina D'Addario

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