Durante il vostro viaggio tra Sicilia e Sardegna potreste sentir pronunciare delle parole bizzarre con le quali inevitabilmente dovrete destreggiarvi. Ecco un piccolo ‘vademecum’.
SICILIA
Cazzilli: gli amanti dello street food si imbatteranno facilmente in questa parola. Si tratta delle crocchette di patate palermitane, sono fritte e spesso abbinate alle panelle.
Chiummu: se un siciliano commenta così una pietanza (o una persona) vuol dire che è decisamente pesante. Significa infatti piombo.
Chioviri a zuppaviddanu: quando la pioggia è fine e insistente, capace di penetrare in profondità nei terreni. Il viddanu è il contadino.
Camurrìa: se qualcuno vi apostrofa così, vuol dire che lo state infastidendo.
SARDEGNA
Ajò: un classico della lingua sarda. Intraducibile, si tratta di un’esortazione che potete sentire nella vita di tutti i giorni.
Esu bette gana: quando andate al ristorante e dite queste parole state dicendo che siete davvero affamati.
Su binu a su sabori, su pane a su colori: in Sardegna, il vino si riconosce dal sapore e il pane dal colore.
Friscixèdda: se un uomo fa un complimento a una ragazza usando questa parola le sta dicendo che è molto carina.